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Un Toro con gli occhi di Segre

Segre

Editoriale / L’entusiasmo e la fame del giovane centrocampista devono essere d’esempio per i compagni

Gianluca Sartori

"L’entusiasmo negli occhi di Jacopo Segre mentre veste la fascia di capitano riconcilia con l’immagine di un Torino che può ancora essere un obiettivo, un traguardo da raggiungere nella carriera di un calciatore. Troppe volte negli ultimi anni il club granata è stato visto dai giocatori come un semplice trampolino di lancio verso una grande squadra. Spiegare perché questo sia successo e in qualche caso succeda ancora sarebbe troppo lungo e il discorso riguarderebbe non solo gli errori e i limiti della società granata ma soprattutto le dinamiche riguardanti i massimi sistemi del calcio. Più concretamente, però, se nel Toro ci fossero altri sette-otto Segre in quanto a determinazione e motivazione, sicuramente la squadra oggi occuperebbe un’altra posizione in classifica. La partita di Coppa Italia contro la Virtus Entella è stata quella che doveva essere: un turno da superare con le seconde linee.

"Giampaolo ha fatto riposare gli attuali titolari (perché al netto delle parole di circostanza è chiaro che esistano delle gerarchie) e coinvolto chi si era visto meno fino ad oggi, traendone indicazioni interessanti. Zaza è tornato bene dopo il coronavirus, Buongiorno e il summenzionato Segre possono entrare a pieno titolo nelle rotazioni per il campionato. Soprattutto, pur tenendo conto del limitato valore dell’avversario, è arrivata un’altra conferma del fatto che il 3-5-2 è un’opzione valida perché nelle corde della squadra. Che contro l’Entella finalmente ha saputo gestire bene una partita, ipotecandola nel primo tempo e addormentandola nel secondo. Certo, ora servono conferme più attendibili. A partire ovviamente dal match con la Sampdoria, che assume le sembianze di un vero crocevia stagionale.