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Toro è ora di vincere contro le squadre medio-piccole

L’Analisi di Gino Strippoli / La sfida di Udine per i granata può rappresentare la maturità

Gino Strippoli

Dopo l’ottimo pareggio casalingo contro il Napoli, il Toro oggi affronterà l’Udinese in una sfida che si preannuncia, per Belotti e compagni, molto importante visto che riveste in ogni senso l’abito della possibile maturità. Una vittoria contro i bianconeri di Tudor farebbe scalare le grandi vette dell’auto-convinzione di essere una squadra vincente anche contro le piccole e medie compagini. D’altronde sin qui il campionato del Torino è positivo per i punti raccolti ma anche negativo per quelli persi contro squadre abbordabili. Contro tre big del campionato come Napoli, Milan e Atalanta, ad inizio campionato nessuno avrebbe immaginato un Toro capace di realizzare ben 7 punti, eppure i ragazzi di Mazzarri in queste partite sono riusciti a esprimersi al meglio, anche perché in questi tre casi i granata hanno sempre aspettato gli avversari e hanno agito di rimessa. In effetti è un Toro di rimessa ed è un dato di fatto che il Toro ha notevoli difficoltà a costruire il gioco e a far danzare la palla contro squadre che invece si chiudono poi a riccio per affondare i loro attacchi con ripartenze veloci. In effetti le sconfitte contro Lecce, Parma e Sampdoria sono lì a illuminare le difficoltà di questo Toro, e nonostante la vittoria anche contro il Sassuolo la squadra ha sofferto non poco negli ultimi 25 minuti per portare in cassa i tre punti.

Se le attenuanti di una difesa meno sicura di se ci sono tutte, visto che Mazzarri non è mai riuscito a schierare la difesa titolare, una volta per la questione Nkoulou, un'altra per l’infortunio patito da Lyanco in fase di precampionato, e ancora la lunga riabilitazione di Djidji , quindi con gli inserimenti dei giovani  Bremer e di Bonifazi, è altrettanto vero che lo sviluppo del gioco a centrocampo è sempre apparso molto lento e macchinoso e contro le squadre chiuse anche per Belotti e gli altri attaccanti granata le difficoltà per andare a rete diventano sempre più difficili.

Appare chiaro come a questa squadra manchi un centrocampista che abbini qualità e esperienza e che sappia dettare i tempi di gioco, non un vero regista ma un mediano che sappia a testa alta giocare palla verso i compagni.

Uno spiraglio di luce in proposito passa dai piedi di Lukic  che ha dalla sua la giovinezza, la voglia di fare, una buona tecnica e non ha paura di sbagliare. Con lui il Toro si è sempre spesso bene in mezzo al campo, una sorta di vero equilibratore. Anche le fasce hanno avuto bisogno di una rinfrescata e Laxalt contro il Napoli ha fatto vedere le sue qualità anche difensive.

I nazionali, tornati alla base sono tutti in buone condizioni: bisognerà vedere se l’uruguagio tornato a Torino giovedì sarà in piena efficienza se no l’alternativa sarà quella di un Ola Aina completamente ristabilito a sinistra, mentre a destra e dovrebbe essere confermato Ansaldi, a meno che non rientri a pieno regime De Silvestri a destra, con Ansaldi dirottato a sinistra. In mezzo al campo ci si aspetta la conferma di Lukic insieme a Rincon e sicuramente uno tra Meitè e Baselli. Difficilmente Mazzarri opterà a Udine per un 3-4-3 con l’atteso tridente offensivo Verdi - Belotti -Falque.

Sarà fondamentale oggi che gli esterni diano un contributo energico sulle fasce cercando di mettere palloni a centro area per la testa del ‘Gallo’ Belotti, la Nazionale insegna!