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Antolini (L’Arena): “Tudor è simile a Juric. Pericoli? Occhio a Barak e Caprari”

Antolini (L’Arena): “Tudor è simile a Juric. Pericoli? Occhio a Barak e Caprari” - immagine 1

In occasione della partita odierna abbiamo fatto una chiacchierata con chi conosce molto bene la squadra scaligera

Federico De Milano

In occasione dell'incontro Torino-Hellas Verona abbiamo fatto una chiacchierata con chi conosce molto bene la squadra scaligera. Si tratta di Simone Antolini giornalista de L’Arena che ha deciso di concedersi in esclusiva ai microfoni di Toro News per introdurci al match dalla prospettiva della formazione veronese.

Buongiorno Simone, che ambiente si respira a Verona per questa partita contro il grande ex Ivan Juric?

"Sarà una partita molto particolare perché lui nel suo biennio ha lasciato davvero il segno proprio per il suo modo di essere anticonvenzionale e molto diretto. A volte lanciava segnali contro la società anche se le cose andavano molto bene. Poi c'è l'aspetto dei risultati perché lui in due anni ha fatto 94 punti e ha tenuto il Verona sempre dalla parte sinistra della classifica lanciando diversi giocatori di qualità. La società infatti ha messo a segno delle plusvalenze con Kumbulla che veniva dal settore giovanile e lui ci ha scommesso, Amrabat che non era molto conosciuto e lo ha reso un punto fermo del suo centrocampo e Rrhmani che è andato al Napoli. Con Juric poi è esploso anche Zaccagni che ha trovato una collocazione in campo giusta per lui".

La separazione tra Juric e la società che è avvenuta quest’estate avrà lasciato un po’ delusi i tifosi. È stato giusto separarsi oppure forse si poteva ricucire e andare avanti ancora per una terza stagione?

"Sicuramente lui è stata una persona spigolosa però per molti è diventato uno di noi perché è sempre stato molto diretto. Comunque io credo che fosse un'opportunità anche per lui quella di andarsene da Verona perché i risultati parlavano a suo favore. Ci sarà curiosità anche per sapere come lo accoglieranno i tifosi anche se è vero che la partita si gioca a Torino e non a Verona. Juric comunque è un allenatore che divide e ci vorrebbe il <<fischiometro>> per capire cosa ne pensa la gente. Il ricordo che c'è nell'ambiente comunque è molto vivo e anche positivo".

Antolini (L’Arena): “Tudor è simile a Juric. Pericoli? Occhio a Barak e Caprari”- immagine 2

Si può dire che i giocatori del Verona sanno già che avversario aspettarsi avendo giocato per due anni con Juric?

"Oggi tutto ciò che accade in campo non ha più segreti perché ci sono tanti scout in giro e passano molti video ogni giorno. Certamente sanno che dovranno attendersi una squadra aggressiva che fa intensità, che usa molto bene le corsie esterne e che cerca di aggredirti di continuo. Il metodo di gioco di Juric è simile a quello di Tudor di oggi. Il passaggio da Ivan a Igor ha portato qualche diversità ma sulla falsa riga è un Verona simile a quello dei due anni passati. La squadra si riversa spesso nella metà campo avversaria e attacca in 6 uomini. Una differenza che si nota è quella sull'equilibrio perché il Verona segna moltissimo (33 gol) e ne subisce altrettanti (3o). Il Torino invece segna meno ma ha anche una difesa che sembra più difficile da penetrare".

Il cambio in panchina con l’avvento di Tudor ha dato un grande mano al Verona che ha invertito completamente la rotta. Si tratta di un tecnico più adatto di Di Francesco alla rosa?

"L'idea che ci eravamo fatti è che Di Francesco non ha avuto un impatto felice perché questo Verona non era stuzzicato nell'anima. Perché quanto Tudor arriva e fa quella vittoria con la Roma significa che ha saputo toccare le giuste corde e ha lasciato subito il segno. Il Verona di Tudor oggi viaggia alla stessa media dello scorso anno di Juric con 1,74 punti a partita. Con interpreti diversi e con più gol segnati e subiti ma si tratta di squadre simili".

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Simeone sta vivendo una stagione davvero di grazia in cui segna moltissimo, oltre a lui chi sono i giocatori più pericolosi del Verona?

"Simeone sta facendo molto bene, è vero. Qui però c'è stata anche l'esplosione di Barak e quella di Caprari. Il primo è diventato il cervello dell'attacco del Verona perché propone la giocata, salta l'uomo e tenta sempre la conclusione. Il secondo invece ha sostituito molto bene Zaccagni e qui a Verona ha proprio trovato la sua dimensione ideale dove può essere protagonista fino in fondo. In un'intervista con lui un giorno mi ha detto che qui vuole maturare del tutto e che questa è la piazza giusta per lui".

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