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Dossena: “Toro, per fortuna questa stagione è finita. Ora riparti più forte”

Esclusiva / Il doppio ex di Bologna-Torino in esclusiva ai microfoni di Toro News: "Giampaolo mi piace, difficile valutare il lavoro di Longo"

Roberto Ugliono

"Uno striscione della Maratona recitava "Un magico Dossena per una magica curva". Questo il tributo dopo il celebre derby del 27 marzo 1983, il derby del 3-2. Dossena divenne idolo della curva e soltanto delle frizioni con la società portarono alla sua cessione nel 1987. Ai tempi del Toro vinse anche il Mondiale dell'82 con Bearzot in panchina. Beppe Dossena è uno dei figli del Fila, dove arrivò dopo i primi anni nel Settore giovanile dell'Alcione. Terminato il cammino nelle giovanili girò tre piazze importanti prima di tornare in pianta stabile in granata. Questo sono Pistoia, Cesena e soprattutto Bologna, alla quale è particolarmente legato, visto che qui conobbe anche Tiziana, che sposò nel 1982. Un doppio ex eccellente per presentare la sfida di domani, che poco o nulla avrà da dire per quanto riguarda la classifica ma resta una grande classica del campionato italiano.

"Dossena, alla fine il Torino è riuscito a raggiungere la salvezza. Si sarebbe mai immaginato una stagione così turbolenta?

""Meno male che è arrivata la salvezza, perché questa stagione poteva diventare tragica. Per come era iniziata e per le aspettative si pensava un’annata decisamente migliore. Per fortuna è finita".

"L’ultima partita della stagione per lei è un derby del cuore. Che partita si aspetta tra Bologna e Torino?

""I felsinei hanno fatto un bel campionato. Sarà una partita tra due squadre che hanno già raggiunto la salvezza. Per fortuna non ci sarà il pubblico allo stadio, perché la gente si potrebbe annoiare. Mi aspetto tanti giovani in campo e qualche giocata interessante, perché entrambe le squadre ormai giocano con la mente sgombra. Sarà una partita utile per le società per fare valutazioni su alcuni giocatori".

"Poi inizierà la prossima stagione. Il tecnico del futuro del Toro potrebbe essere Giampaolo. Le piace la scelta?

""Giampaolo è un aziendalista, perché lavora su quello che gli viene dato. È una tecnico metodico e maniacale. Per me è un buonissimo allenatore".

"Così non verrebbe confermato Longo, che idea si è fatto del tecnico?

""Longo non saprei decifrarlo, perché in questa annata le valutazioni sono per ovvi motivi parziali. Le analisi sul post-lockdown sono poco veritiere e prima ha avuto poco tempo per lavorare. Non è semplice prendere decisioni, ma chi lo fa deve conoscere tutto nei dettagli e fare le giuste analisi".

"La scorsa settimana il mister ha escluso Edera e Millico per motivi comportamentali...

""Il rispetto delle professioni e dei ruoli ci vuole sempre. Se c’è qualcosa da dire si chiama da parte l’allenatore e si dice quello che si pensa. È sbagliato farlo in mezzo agli altri. I giocatori hanno il campo e tutte le riunioni per parlare".

"Dei ragazzi che idea si è fatto?

""Tecnicamente i ragazzi hanno qualità. L’allenatore e la società devono neutralizzare questi errori. Bisognerebbe essere dentro per conoscere bene quanto successo. Ma dal punto di vista calcistico comunque mi sembrano validi".

"Se dovesse arrivare Giampaolo, secondo lei, servirà anche agire in maniera importante sul mercato?

""Fare i conti con i soldi degli altri è sbagliato. Quello che verrà è quello che il presidente potrà mettere a disposizione. Ci saranno dei confronti tra tutti ed è fondamentale che Vagnati e Giampaolo si confrontino di continuo. Faranno il possibile per allestire la miglior squadra possibile. Secondo me si può fare bene anche con poco. Non c’è bisogno di grandi spese in questo mercato, perché tutti sono in difficoltà".