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Mauro Bonomi: “Lo dico a malincuore: con l’incasso per Belotti si rifarebbe la squadra”

Il doppio ex presenta la sfida del Grande Torino: "Se davvero dovesse arrivare quella cifra astronomica, io - con molta sofferenza - lo cederei. Ecco perché. Miha? Bravo a cambiare"

Lorenzo Bonansea

"Torino-Napoli si avvicina, e per presentare la sfida e per parlare in generale del momento granata, abbiamo intervistato il doppio ex granata e partenopeo Mauro Bonomi.

"Buongiorno Mauro. Che ricordi ha della sua esperienza in granata?

"E' stato qualcosa di meraviglioso, abbiamo vinto un campionato di Serie B e non posso che aver ricordi bellissimi. Ho dato il 120% ed ho ricevuto dai tifosi il 1000%, esperienza davvero fantastica. Il mondo che sta intorno al Toro mi ha colpito in maniera particolare.

"Dal Toro, lei è poi passato al Napoli.

"Anche a Napoli sono stato bene, la tifoseria la è altrettanto calda. Poi a Napoli c'è solo una squadra, e quindi sugli azzurri si concentra tutto il calore, ma anche tutta la presisone, della città: è una piazza importante dove si pretende molto. Cosa mi ha lasciato? Il ricordo più bello è sicuramente legato alle persone che ho trovato là, serie e competenti, e che han fatto del calcio una ragione di vita.

"Il Toro arriva alla gara con il Napoli dopo l'ennesima beffa nel derby. Che tipo di partita dobbiamo aspettarci?

"Si, sono tre anni ormai che i bianconeri segnano nei supplementari... Su Torino-Napoli, direi che sarà una partita bella da vedere, ma temo che il Napoli alla fine riesca a spuntarla: il Napoli ha un obiettivo importante da raggiungere, saranno concentratissimi, e daranno il 1000%. Sperano di sorpassare la Roma, che gioca contro la Juventus. Credo che sarà la motivazione delle due squadre alla fine a fare la differenza, ma spero ovviamente che il Toro mi smentisca. I granata hanno un allenatore che può condurli oltre l'ostacolo.

"Qual è il bilancio di questa stagione granata con Mihajlovic alla guida del Toro?

"E' stato un buon anno secondo me, il primo in una squadra nuova non è mai facile, soprattutto in un ambiente come il Toro: secondo me sono più i punti positivi che negativi. Si è creata una base per costruire un progetto, e lui è l'uomo al centro progetto.

"Sicuramente, però, al centro del progetto c'è anche Andrea Belotti. Il Gallo è in mezzo a svariate voci di mercato...

"Dico una cosa controcorrente, e la dico davvero a malincuore: se dovessero davvero arrivare 100 milioni, io venderei Belotti. Con un dispiacere immenso, ma lo venderei. Le cifre astronomiche che potrebbe incassare il Toro quest'anno potrebbe non incassarle il prossimo per mille motivi. Se qualcuno si presentasse con quella quantità astronomica di soldi, solo allora - con la morte nel cuore - io cederei il Gallo, per reinvestire in 3-4 giocatori davvero importanti. Ripeto, sarebbe un sacrificio doloroso, ma a quel punto necessario. E potrebbe essere una cessione a fin di bene. Se c'è un attaccante così in giro che può sostituirlo? Probabilmente no, ma non c'è l'obbligo di trovare un doppione, si può trovare un'alternativa anche di gioco, starà a Mihajlovic in quel senso trovare una quadra eventualmente. I cloni non funzionano mai.

"Il Torino ha cambiato assetto nelle ultime partite. Cosa ne pensa?

"E' stato intelligente Mihajlovic a cambiare, c'è chi muore col proprio pensiero, e chi invece cambia a seconda dei momenti. Non c'è un pricipio di gioco unico, chiaramente ci deve sempre essere un sistema standard, ma cambiando si cresce. Ed è brutto vedere che spesso gli allenatori non hanno tempo di sperimentare: ci sono tecnici che  vengono esonerati senza aver la possibilità di lavorare. Si prenda Gasperini, che poteva essere esonerato ad inizio stagione e ora è quasi in Europa League...

"La gestione di Cairo è sicuramente molto oculata e attenta ai bilanci, ma si è attirata anche qualche critica...

"Io penso che il Toro sia fortunato ad aver un Presidente come Cairo. La contestazione per un risultato non buono ci può anche stare, ma io credo che i tifosi devono essere solo contenti di avere Cairo. Un Presidente che ha dovuto conoscere un mondo nuovo, ed ha avuto l'umiltà di ascoltare e di migliorare, e questo credo che sia una qualità che non a tutti è attribuibile.

"Infine, la domanda più classica di sempre: per chi tiferà domenica?

"Beh per il Toro, ovviamente.