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Brekalo: “Venire al Toro scelta naturale. Abbiamo ampi margini di crescita”

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Il numero 14 granata si racconta: "Ci mancano 4,5, forse 6 punti. La stagione sarebbe cambiata in un attimo"

Luca Bonello

Nell'edizione odierna del Corriere di Torino, Josip Brekalo si racconta, partendo dalle sue origini e dal suo papà, passando per l'attuale avventura in granata, per poi concludere parlando dei suoi progetti futuri. "Quando ho imparato a camminare, a un anno, l’ho fatto con un pallone tra i piedi — racconta il numero 14 granata — ci ho giocato subito, mi rotolavo con il pallone. E poi c’è papà, che verrà a Roma a vedere la prossima partita. Era un buon calciatore dell’Under nazionale, ma ha dovuto mettere un’uniforme. È stato ferito, passò un anno in ospedale, ne aveva 21, la sua carriera finì lì. Quando si è sposato, il suo desiderio più grande era che i suoi figli giocassero a calcio. È un grande fan della Dinamo, così tanto che quando arrivò a Zagabria cercò casa più vicino possibile allo stadio: così i miei figli potranno andare ad allenarsi in pochi minuti, pensava".

Adesso però il suo presente è al Torino, con la cui maglia ha realizzato uno splendido gol contro l'Udinese: "Un momento bellissimo: segnare una rete simile davanti alla nostra gente e nel nostro stadio. Ogni giocatore sogna una cosa del genere in una nuova città, una nuova squadra". Il croato è riuscito anche ad andare in gol sotto la Maratona nella sfida contro il Genoa: "Un altro momento magico. Amo i tifosi granata, sono positivi e folli".

Venire al Torino per lui è stata "una scelta naturale, con questo club e questo allenatore, che è stato un fattore importante". Adesso passa molto tempo con alcuni granata che hanno più o meno le stesse origini. "Bello ritrovare Pjaca qui dopo gli anni alla Dinamo, ci vediamo spesso. Con lui e con Sasa (Lukic) e Vanja (Milinkovic-Savic): stessa lingua stessa cultura. Ma tutto il gruppo è speciale".

Al momento è soddisfatto della stagione del Toro ma c'è il rammarico per aver perso punti in alcune partite: "Ci mancano 4, 5 forse 6 punti. Penso a quelli persi con la Lazio, l’Atalanta che ho solo visto o il Venezia. La stagione sarebbe cambiata in un attimo, ma credo che questa squadra possa fare buoni match".

Comunque resta ottimista in vista del futuro prossimo di questa squadra: "Chiunque guardi il Toro può divertirsi, perché in ogni partita giochiamo bene. Abbiamo ampi margini di crescita. Diamo e daremo tutto per essere i migliori. Abbiamo tante possibilità, anche grazie a Vanja e i difensori, e ogni settimana lavoriamo su qualcosa: le idee del mister sono chiare e abbiamo dimostrato più volte che sappiamo cosa dobbiamo fare. Sì, a volte il pensiero è più veloce della palla o viceversa, ma ci si allena per questo: siamo sintonizzati tra di noi e con l’allenatore e questo è importante".

Per quel che riguarda invece il suo stesso futuro, il croato infine afferma: "Devo diventare più forte fisicamente, fare più duelli e vincerne di più. Non si raggiunge mai la perfezione ma bisogna essere allenati e concentrati in ogni istante. E io adesso sono in un buon momento, ho spazio e una squadra per fare meglio".

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