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Esclusiva

Esposito (Area di Rigore): “Napoli ostacolo per il Toro? Vale pure il contrario”

NAPLES, ITALY - MARCH 07: Lorenzo Insigne of SSC Napoli celebrates after scoring their side's third goal during the Serie A match between SSC Napoli  and Bologna FC at Stadio Diego Armando Maradona on March 07, 2021 in Naples, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

L'intervista di TN a Paolo Esposito, conduttore napoletano di "Area di rigore"

Gianluca Sartori

Nelle ore che ci separano a Torino-Napoli (fischio d’inizio alle 18.30 all’Olimpico “Grande Torino”) è oggi il collega Paolo Esposito, giornalista e conduttore televisivo di “Area di Rigore”, a concedersi ai microfoni di Toro News per raccontarci il punto di vista di un cronista al seguito della squadra azzurra verso la partita.

Paolo, il Torino trova il Napoli nel momento più sfavorevole vista la buona forma degli azzurri, concordi?

“Sì ma vale anche il contrario, non dimentichiamoci che il Torino è reduce da quattro risultati utili consecutivi. Con Nicola la squadra granata ha svoltato e oggi esprime un buon calcio. Servirà un grande Napoli, un Napoli concentrato per 95 minuti, per avere ragione di questo Toro, che a mio avviso è una bella squadra. Mi sorprende che debba giocarsi la salvezza e ne parlai con il presidente Cairo, l’ho conosciuto e con lui ho un buon rapporto. Sarà una partita da tripla tra due squadre che faranno di tutto per raggiungere i loro obiettivi”.

Gattuso potrebbe sfilare la qualificazione in Champions League alla Juventus, eppure è in discussione e potrebbe lasciare Napoli in estate. Perché?

“Dopo una brutta sconfitta a Verona De Laurentiis, agendo a caldo – cosa sempre da evitare – iniziò a contattare Allegri e altri allenatori. In quel momento il Napoli perdeva troppi punti, ma era in un momento in cui gli infortuni incidevano. Mertens e Osimhen, i due attaccanti principali, sono stati fuori a lungo; quand’è così ogni squadra patisce, è come se all’Inter togliessero Lukaku e Lautaro. Aggiungiamo poi le problematiche col Covid e arriviamo alla conclusione che in più di una circostanza Gattuso ha faticato a mettere insieme un undici competitivo. Inoltre tra il tecnico e De Laurentiis ci sono state delle tensioni anche per motivi di natura contrattuale”.

Osimhen e Mertens sono tornati e oggi giocheranno a Torino: te li aspetti titolari entrambi?

“No, mi aspetto una staffetta stile Mazzola-Rivera a Messico 1970. Credo che potrebbe partire titolare Mertens, poi Osimhen lo vedo in campo nella ripresa, per sfruttare la sua falcata da gazzella quando gli avversari sono stanchi”.

Izzo e Mandragora sono due napoletani doc che ora sono simboli del Torino: credi che il Napoli possa avere dei rimpianti per non averli saputi scovare prima?

“Se il Napoli dovesse tenere tutti i bravi calciatori napoletani non gli basterebbero tre squadre. Detto questo, sono due ottimi giocatori che hanno avuto percorsi diversi. Izzo ha giocato nel Napoli fino alla Primavera, poi il club non ha creduto in lui. Forse anche a questo ha pensato quando ha segnato agli azzurri nella gara di andata. Lui è stato criticato da qualche napoletano per quell’esultanza ma per me quando si segna è giusto esultare, anche se sempre con rispetto; non credo alle mancate esultanze degli ex. Mandragora invece è andato via da Napoli giovanissimo. Si tratta davvero di un ottimo centrocampista che sa difendere e attaccare ed è reduce dal grandissimo gol di Bologna. Sì, il Napoli dovrà tenerlo d’occhio e impedirgli di ragionare”.