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Giampaolo pre Torino-Udinese: “Lavorare tanto e parlare poco. Segre? Imparerà”

Redazione Toro News

Tornando al derby, conferma che avete perso per dettagli? “Complessivamente sì, visto quante poche volte ha tirato la Juventus”.

Rifarebbe le stesse scelte a livelli di cambi? “In panchina avevo tre difensori, e i difensori in genere non si cambiano se non si fanno male. Poi c’erano tre giocatori post Covid, non ancora in condizione: Gojak, Vojvoda e Lukic, che a differenza degli altri aveva un allenamento sulle spalle. Poi c’erano Bonazzoli, Edera, il giovane Vianni, o Segre. Queste erano le opzioni. Segre per caratteristiche non è un cambio in grado di spostare equilibri offensivi, è un cambio di contenimento. Insomma, tra assenze e calciatori non al meglio, queste erano le soluzioni. Quindi rifarei tutto. Lukic nel ruolo di attaccante ha giocato con Sassuolo e Lazio. Quindi non abbiamo perso per i cambi”.

Cambiando continuamente in difesa, non si rischia di non riuscire a creare affiatamento?

“Innanzitutto non è detto che si debba cambiare sempre. Nello specifico, a Milano aveva giocato Bremer come terzo di sinistra perché al cospetto c’era Lukaku e serviva forza fisica, gamba, tenuta fisica. Contro la Sampdoria, che giocava praticamente solo con un attaccante, ho optato per un braccetto palleggiatore, da lì la scelta Rodriguez. Con la Juventus, dove era assente Morata ma c’erano attaccanti brevilinei e palleggiatori, ho optato per due palleggiatori come Lyanco e Rodriguez. Le scelte dunque le faccio sempre con un occhio all’avversario, ma sempre con l’intenzione di giocare, non di non giocare. Inoltre, credo di avere sei difensori tutti pronti e tutti affidabili e devono essere sulla corda. Dopodiché, ogni allenatore ha le sue idee”.

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