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Juric e Italiano: entrambi alla ricerca della definitiva consacrazione

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Fiorentina e Torino sono ad un crocevia: i loro mister devono trovare il definitivo salto di qualità

Giacomo Stanchi

Juric e Italiano sono due mister che sono saliti agli onori delle cronache perché sono partiti entrambi da squadre non di primissimo piano, ma grazie al loro stile di gioco sempre innovativo e propositivo, hanno raggiunto i loro rispettivi obiettivi divertendo il pubblico. Ora, però, sono chiamati ad una definitiva consacrazione: al Torino e alla Fiorentina devono rispondere a due tifoserie esigenti che chiedono di tornare "grandi". Inoltre li accomuna un passato in due club storici del calcio italiano: il Genoa e il Verona. Per il tecnico croato da allenatore (coi rossoblù anche da giocatore), invece Italiano ha indossato le due maglie all'inizio della sua carriere da calciatore. Sabato sera li attende una sfida importante perché i viola e i granata sono ad un vero e proprio bivio della stagione, ma la gara decisiva sarà quella di Coppa Italia, soprattutto per i piemontesi perché i toscani potranno ancora dire la loro in Conference contro il Braga.

Italiano e Juric: un calcio offensivo dove gli esterni sono fondamentali

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Juric ed Italiano fanno giocare le loro squadre in modo moderno. Il loro stile è aggressivo e non hanno paura dell'avversario. Per il tecnico dei viola il modulo di base è il 4-3-3, ma la Fiorentina da metà novembre sta giocando con un 4-2-3-1. L'addio estivo di Torreira ha privato i toscani di un playmaker fondamentale e il tecnico ha optato per una mediana a due, i cui interpreti principali sono Amrabat e Duncan. Il regista basso del Torino è Ricci e il suo arrivo ha svoltato la stagione dei granata l'anno scorso: la presenza di un metronomo in mezzo al campo è decisiva anche per Juric. Entrambi i tecnici, inoltre, fanno delle sfide a tutto campo uomo contro uomo un vero e proprio marchio di fabbrica. Il pressing asfissiante mette in difficoltà gli avversari che sono costretti ad aprirsi, permettendo, però, di scoprirsi alle verticalizzazioni e ai contropiedi a campo aperto. Infine il ruolo degli esterni è fondamentale: gli inserimenti dalle fasce e dagli interni di centrocampo devono essere costanti e il centravanti diventa un vero e proprio regista avanzato utile per le triangolazioni e le rifiniture. I trequartisti diventano quindi importantissimi nelle conclusioni a rete. Forse è troppo dire che sono due squadre che giocano in modo identico, ma sicuramente il Torino e la Fiorentina non sono due compagini attendiste che aspettano l'avversario diligentemente dietro la linea del pallone.

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Fiorentina e Torino: questo è l'anno della conferma

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Juric è arrivato a Torino l'anno scorso e ha regalato una stagione serena dopo le precedenti a lottare per la salvezza. Il croato ha saputo ridare un'identità forte ad una squadra che cercava di ritrovarsi ed è anche riuscito a ricompattare un ambiente che sembrava completamente spento. Ora la tifoseria granata gli chiede un salto di qualità, ma la conferma di quanto buono fatto l'altr'anno è il primo obiettivo, in particolare dopo gli addii altisonanti della scorsa estate (Belotti, Bremer, Pobega, Praet, Brekalo...). La Coppa Italia potrà permettere al tifosi di sognare e per questo la gara con i viola assumerà una particolare importanza. Italiano nel passato campionato ha riportato la Fiorentina nelle coppe europee dopo cinque anni. Quest'anno, però, i viola arrancano: la perdita di Torreira e l'assenza prolungata per infortunio di alcuni calciatori importanti non hanno garantito la stessa qualità di gioco dell'anno scorso. Inoltre le fatiche mentali e fisiche dovute alla partecipazione alla Conference stanno incidendo sulle performance, Per fare quel salto, serve proprio quella "qualità" di cui Juric spesso parla in conferenza. Nel frattempo sarà importante non smarrire l'identità ritrovata con tanta fatica e magari lasciare i tifosi sognare con qualche vittoria di prestigio.

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