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Nicola e un Toro camaleontico: non solo il 3-5-2, il tecnico prova altri moduli

Approfondimento / Tante le alternative tattiche su cui lavora il tecnico del Torino, anche in vista del match di Marassi

Nicolò Muggianu

"Il 3-5-2 resta il modulo base, quello che ormai da tanto tempo corrisponde all'identità tecnico-tattica del Torino. Ma Davide Nicola studia tutte le alternative possibili per sfruttare il potenziale del suo Torino, reduce dalla prima vittoria casalinga del proprio campionato contro il Sassuolo. Una vittoria arrivata in modo rocambolesco, grazie anche ai cambi operati dal tecnico granata nel corso della ripresa che ha schierato l'intero potenziale offensivo della sua rosa. Certo il 3-5-2 di chiaro stampo Mazzarriano resta ancora il punto di partenza del mister del Torino, che però dal suo arrivo sotto la Mole ha già sperimentato in ben sei occasioni una formazione più offensiva.

"IL MODULO - Ma procediamo con ordine. Ad oggi, come detto, la certezza del Torino è il 3-5-2: uno schieramento che sta dando a Nicola le giuste garanzie in termini di equilibri e che allo stesso tempo permette all'allenatore granata di sfruttare al meglio le caratteristiche tecnico-tattiche dei giocatori a disposizione. Anche gli interpreti principali sembrano ormai essere stati individuati da Nicola che, in attesa del rientro di Nkoulou, nelle ultime uscite ha sempre schierato davanti a Sirigu il terzetto composto da Bremer, Lyanco e Izzo. A centrocampo invece i principali ballottaggi delle ultime settimane sono stati sulle fasce, con Ansaldi, Murru, Vojvoda e Singo a giocarsi due maglie da titolare. Pochi dubbi infine in attacco, con Belotti e Sanabria che sembra ormai essere il duo offensivo nella testa dell'allenatore.

"LE ALTERNATIVE - Le alternative però, come detto, non mancano a Nicola che in ben cinque precedenti dal suo arrivo sotto la Mole (Benevento, Fiorentina, Atalanta, Crotone e Sassuolo) ha cambiato pelle a gara in corsa al suo Torino schierando due differenti moduli. Parliamo del 3-4-3 e del 4-4-2: due schieramenti che Nicola ha utilizzato prevalentemente per rimontare, ma che potrebbero essere rivisitati per le partite che separano il Toro dalla fine della stagione. Contro il Sassuolo, ad esempio, Nicola è passato al 4-4-2 e poi al 4-2-4 sostituendo Bremer con Gojak e poi Rincon con Zaza: in tal modo ha schierato un attacco a quattro punte con Sanabria sulla sinistra, Zaza e Belotti in mezzo e Verdi a destra. Uno schieramento ultra-offensivo che difficilmente sarà proposto dall'inizio, certo, ma Nicola ci sta lavorando. Occhio anche all'ipotesi 3-4-3, che permetterebbe a Nicola di mantenere l'impianto difensivo della difesa a tre schierando però tre punte come Sanabria a sinistra, Verdi a destra e Belotti (o Zaza) in mezzo. Per riassumere, quello che si è visto col Sassuolo non è stato un confuso tourbillon di cambi pensato per inserire attaccanti alla rinfusa ma l'applicazione di soluzioni alternative al 3-5-2 che possano far coesistere i tanti giocatori offensivi che il Torino ha a disposizione.