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Pratali a TN: “Bremer? Bisogna dire bravo a chi l’ha scelto a suo tempo”

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In esclusiva su Toro News il doppio ex di Torino e Empoli Francesco il “Pampa” Pratali

Andrea Calderoni

Francesco Pratali, ricordato anche con il soprannome di “Pampa”, è uno dei doppi ex più recenti della sfida tra Torino e Empoli. Toscano di nascita, è cresciuto calcisticamente con l’Empoli, disputando ben 176 partite con la Prima Squadra. L’altra importante piazza nella quale ha militato è stata quella del Torino: dal 2008 al 2012, 58 apparizioni e 3 gol.

Buongiorno Francesco, cosa significano per lei Torino ed Empoli?

“Sono le due squadre e le due piazze a cui sono più legato. Nell’Empoli ci sono stato vent’anni tra settore giovanile e Prima Squadra. Al Torino resto particolarmente grato. Ho tanti amici e mi fa piacere quando il Torino vince. I risultati che guardo per primi la domenica sono senz’ombra di dubbio quelli di Empoli e Torino”.

Cosa si attende giovedì?

“Sono due formazioni che stanno bene, partiamo da questo presupposto. Esprimono un bel calcio, anche se le modalità sono diverse. Il Torino gioca in modo più intenso, l’Empoli in modo più ragionato e manovrato. Secondo me, il lavoro di Juric si è visto molto presto e i granata possono svolgere un bellissimo campionato. L’Empoli si sta rivelando la sorpresa del torneo insieme al Venezia. Il club toscano ha deciso di costruire, ormai da diverse stagioni, squadre brave nel palleggio che cercano il risultato attraverso il gioco e la prestazione. Il percorso del Torino, invece, è diverso: Juric è perfetto per lo spirito del club. La squadra è vigorosa, attacca in avanti e questo mi piace molto”.

Quattro sconfitte di fila per 1 a 0 in trasferta come si possono spiegare?

“Sono più che altro frutto della sfortuna. Ho visto le partite in questione e soprattutto nell’ultima di Roma il Torino meritava di più. Il Torino ha giocato molto bene e meritava come minimo il pareggio. Sono stati gli episodi a dire male ai granata. Alla lunga la fortuna girerà e il Torino vincerà partite sporche meritando meno di quanto avrebbe meritato nelle ultime quattro trasferte”.

Da ex difensore come giudica la stagione di Bremer?

“Si vedeva da tempo che era un difensore molto valido, ma quest’anno sta stupendo un po’ tutti. Al momento è tra i primi tre difensori del campionato per rendimento. Bisogna dire bravo a chi l’ha scelto a suo tempo”.

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Sotto la Mole lei ha vissuto dolori (retrocessione) e gioie (ritorno in Serie A). Nell’annata corrente ci sono delle analogie con la prima stagione di Ventura?

“Non so se ci sono analogie, però a Torino ho imparato che bisogna trovare la giusta amalgama tra le varie componenti affinché i risultati maturino. Bisogna che funzioni l’asse società, squadra, allenatore e tifosi. Al momento sento che non c’è un grande feeling tra tifosi e presidente. Se si riuscisse a colmare questo gap, il Torino avrebbe tutte le carte in regola per attestarsi in alto. Per fare bene in Serie A tutte le componenti devono remare dalla stessa parte, non ne basta soltanto una. L’allenatore è capace e ha dato la sua identità alla squadra. Sono convinto che quando l’ambiente Toro viaggia tutto nella stessa direzione diviene uno dei più trascinanti d’Italia. Mi ricollego, a tal proposito, alla prima stagione di Ventura: fu bellissima. C’era un grande trasporto e anche camminando per Torino si sentivano vibrazioni positive che si tramutavano in campo. Sa donare tanto il Toro, più di molte altre piazze”.

Il Francesco Pratali post-ritiro?

“Mi diverto con i bambini. Ho aperto una scuola calcio nella società nella quale sono cresciuto da bambino. Lavoro principalmente con i bambini dagli Esordienti in giù. Ormai sono immerso nel calcio giovanile, mi diverto tanto. Il calcio dei bambini è genuino, puro. Quando riesci a trasmettere qualcosa, ti emozioni. I bambini sono delle spugne: assorbono tutto quello che dici e ti restituiscono tantissimo dal punto di vista umano”.

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