""Vede che la mia previsione che sarebbe stato il nuovo Ferguson si è avverata?", diceva Urbano Cairo in Sisport meno di otto mesi fa. Si riferiva a Gianni De Biasi, che sedeva sulla poltrona accanto alla sua dopo essere stato chiamato a fare velocemente le valigie da Valencia per tornare a Torino. Una situazione che lasciò più o meni tutti a bocca aperta. Altri dieci mesi prima, infatti, allo stesso GdB era stato dato un veloce benservito dopo una salvezza-lampo, perché il presidente voleva costruire su altri il proprio progetto, segnatamente su Walter Alfredo Novellino, lasciato libero dalla Sampdoria.
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Scelta sbagliata
"Vede che la mia previsione che sarebbe stato il nuovo Ferguson si è avverata?", diceva Urbano Cairo in Sisport meno di otto mesi fa. Si riferiva a Gianni De Biasi, che sedeva sulla poltrona accanto alla sua...
"L'inizio di un progetto, che però faticava a partire. La squadra forniva prestazioni aberranti, con un gioco lento e macchinoso costituito per lo più di lunghi lanci per la spizzata di Bjelanovic, o di Stellone, atta a servire i vari Rosina, Recoba e Di Michele che mugugnavano più di quanto corressero, scontenti. Una fatica biblica per partorire occasioni da rete, e cadute senza rete, come a Cagliari e a Genova, senza nervi, muscoli o attributi. L'esonero del tecnico venne chiesto praticamente all'unanimità, ed anche in maniera rumorosa; stupirono i tempi e i modi, e stupì soprattutto la scelta: Gianni De Biasi. Poco tempo prima, interrogato in merito alla possibilità di un ritorno del tecnico trevigiano, Cairo aveva risposto perentoriamente "no. Mai più".
"Naufragato il progetto Novellino, il presidente ripianò ogni passata divergenza con GdB, e i due sembrarono tornare ad avere l'intesa osservata nel primo anno. Tanto che l'allenatore fu definito "Ferguson", ossia uomo con poteri in campo e fuori (in sede di mercato): "Il suo contributo non si fermerà alle prossime cinque partite di campionato, ma si prolungherà nel tempo, con un progetto più ampio". Quindici gare (quelle della stagione in corso) sono senz'altro un lasso di tempo "più ampio" rispetto a cinque, ma francamente si pensava a qualcosa di più. Per lo meno, un anno.
"Le cose non sono andate come sperato, e il datore di lavoro ha il diritto di prendere i provvedimenti che ritiene più idonei, compreso sollevare dagli incarichi i propri dipendenti; ed è quello che è stato fatto. Quel che si fatica ad accettare è la scelta fatta per sostituirlo. Nessuna prevenzione verso Novellino, né per l'uomo, che bene abbiamo conosciuto l'anno scorso, né per l'allenatore, che, come dice Cairo stesso, ha quasi sempre raggiunto gli obiettivi in carriera. Ma non si parli più di progetto. Almeno fino al termine della stagione. Stiamo tentando di rappezzare l'emergenza, e navighiamo a vista; questo il messaggio.
"La squadra è una barca alla deriva, ammutinata e senza guida: chiamo uno forte a governare legno e uomini. Questo, forse, il pensiero presidenziale. Ma probabilmente è stato scelto l'uomo sbagliato. Non perché gli manchino le qualità: qualsiasi altra squadra in analoghe difficoltà (e non solo) avrebbe fatto un buon affare nell'ingaggiare un tecnico come Novellino. Ma si tratta dello stesso capitano contro il quale si erano già ammutinati in passato i marinai del barcone granata. Il tempo non avrà contribuito (perché avrebbe dovuto?) a risanare i contrasti. E una squadra come quella granata, priva di uno scudo dirigenziale e preda degli individualismi, aveva bisogno di tutto meno che di dissotterrare rancori e malcontenti, motivati o meno, che vanno a sommarsi a quelli di recente sviluppo.
"Insomma, tra tutte le scelte possibili, non si comprende perché incaponirsi a riproporre quanto già sperimentato con insuccesso. La motivazione economica regge poco, se è vero come è vero che alcuni dei candidati (compresi Mondonico e Camolese) avrebbero accettato un compenso non certo esoso. Urbano Cairo, con il De Biasi tris ed il Novellino bis, sembra prendere la strada di Zamparini.
"L'augurio è che le perplessità che nascono in molti di coloro che seguono il Toro da vicino da tempo si rivelino errate, i timori infondati, e che magicamente la squadra trovi l'armonia tra i giocatori e tra questi e il tecnico. Speriamo sia così; l'ottimismo è virtù granata, e pertanto ne siamo pregni. Che Novellino possa lavorare nel migliore dei modi, e che la scelta della società si riveli azzeccata, pur se al momento ci sembra sinceramente sia una scelta sbagliata.
"(nella foto, Cairo presenta Novellino, 2007)
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