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Torino, Filadelfia e Robaldo: quelle attese che non finiscono più

L'approfondimento / Problemi economici per il primo, i catenacci della burocrazia per l'altro: perdura l'attesa

Gianluca Sartori

Il Filadelfia incompleto, il Robaldo ancora abbandonato: la novità è che appunto non ci sono ancora novità, arrivato a metà novembre - contrariamente alle attese - riguardanti la costruzione del secondo lotto (per non parlare del terzo) del mitico Stadio degli Invincibili del Grande Torino, e per l’affidamento definitivo al club granata del terreno abbandonato in strada Castello di Mirafiori. Problemi economici da una parte, i catenacci della burocrazia dall’altra: e così l’attesa infinita riguardante gli impianti sportivi del Torino perdura, senza che nessuno possa o voglia dare delle tempistiche precise.

FILA: LE COPERTURE ECONOMICHE - Era il 18 ottobre, esattamente un mese fa, quando Luca Asvisio - eletto in estate presidente della Fondazione Filadelfia - spiegava ai nostri microfoni che procedeva sottobanco l’attività dell’ente che ha guidato la rinascita del Fila per assicurarsi le coperture finanziarie necessarie per completare secondo e terzo lotto del progetto originario (uffici, foresteria, sede del club, bar, Museo sul lato di via Giordano Bruno). Ufficialmente non si è ancora mossa una foglia e come da tempo acclarato il Torino per ora non ritiene strategico muoversi in prima persona (pur non avendolo mai escluso). L’ultimo CdA della Fondazione risale al dieci settembre scorso: un intervallo di tempo importante sebbene almeno il secondo lotto potrebbe essere già finanziabile. La speranza è che ci possano essere novità entro la fine dell’anno. Per ora c’è sostanziale immobilismo.

http://www.toronews.net/mondo-granata/torino-accelerata-per-il-robaldo-arriva-il-si-delle-circoscrizione-2/

ROBALDO: LA CONFERENZA DI SERVIZI - Si resta in attesa di aggiornamenti dal Comune di Torino anche per quanto riguarda l’accesso del club granata al terreno del Robaldo, 45mila metri quadrati che la società di Cairo aveva ottenuto in concessione due anni e mezzo fa per farne il fulcro delle attività delle giovanili. Un traguardo storico (mai il Torino ha avuto un quartier generale usato esclusivamente dalle giovanili) e certamente utilissimo: per il Toro che è costretto attualmente a girovagare tra mille campi del Torinese, compresi a volte quelli utilizzati dalla Juventus, ma anche per la città, che vedrebbe riqualificata un’area da tempo abbandonata. Il progetto definitivo del Torino - modificato in più parti rispetto a quello con cui si era aggiudicato il bando - è stato approvato dalla Circoscrizione Due. E il passaggio successivo? Le ultime notizie che giungono dal Comune di Torino parlano di una conferenza di servizi in atto, passaggio burocratico di coordinamento che è la prassi nei casi in cui ad essere coinvolti sono più Assessorati, come per il Robaldo. Ciascuno di essi fornirà il suo parere e poi si arriverà alla votazione finale in Consiglio Comunale. Quando? Si diceva a metà novembre, poi a fine novembre. L’auspicio del Torino è quello di poter mettere piede al Robaldo a gennaio 2019. Ci riuscirà? Lo diranno i posteri.