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Torino-Lazio, fratelli contro: Vanja-Sergej al secondo confronto diretto in carriera

TURIN, ITALY - SEPTEMBER 12:  Vanja Milinkovic-Savic of Torino FC issues instructions during the Serie A match between Torino FC and US Salernitana at Stadio Olimpico di Torino on September 12, 2021 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

L'unica volta si sono affrontati in un Lazio-Spal: giovedì Vanja e Sergej Milinkovic-Savic saranno, ancora una volta, l'uno contro l'altro

Silvio Luciani

Tra i tanti spunti che una partita sentita come Torino-Lazio offre, c’è una sfida nella sfida che merita di essere menzionata. Stiamo parlando del confronto in famiglia tra Vanja Milinkovic-Savic, che in questo avvio di stagione ha preso i gradi di titolare della porta granata e suo fratello Sergej, già da anni al top con la maglia della Lazio. Non è la prima volta e probabilmente non sarà neanche l’ultima, ma per Vanja sarà comunque una partita speciale.

L'ULTIMA VOLTA - L'unica volta in cui i due si sono sfidati direttamente risale al 2018 e non finì bene per il fratello minore, che tornò a casa con 4 reti sul groppone. Questa volta, però, Vanja arriva al match con una consapevolezza diversa: Juric gli ha affidato i pali del Toro e lui lo sta ripagando a dovere. Il portierone serbo è imbattuto da 180' e ha messo i guantoni sulla vittoria del Torino a Reggio Emilia, salvando il risultato sul colpo di testa di Ferrari.

 REGGIO NELL'EMILIA, ITALY - SEPTEMBER 17: Vanja Milinkovic-Savic of Torino FC in action during the Serie A match between US Sassuolo and Torino FC at Mapei Stadium - Citta' del Tricolore on September 17, 2021 in Reggio nell'Emilia, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

ASTICELLA - Contro la Lazio di Sergej, l'asticella salirà ancora. Nonostante le difficoltà delle ultime partite, il numero 21 dei biancocelesti sta trascinando la propria squadra con un gol e due assist all'attivo: è il pericolo numero uno per i granata. Il Toro di Vanja, però, può essere un'ostacolo importante sulla strada degli uomini di Sarri. Il portiere classe 1997 vuole tenersi stretta la titolarità, aiutando il Torino a migliorare partita dopo partita. E per riuscirci ciò che conta la mentalità, non l'avversario. Neanche se ha il tuo stesso cognome.

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