Oggi potrebbe scattare la “FABEZA “ granata! Sembrerebbe il nome di una festa caraibica o sudamericana in realtà si tratta solamente delle iniziali dei tre giocatori che potrebbero e dovrebbero costituire il tridente d’attacco del Torino: Falque, Belotti, Zaza. Già con il Cagliari, quando gli avanti granata sono diventati prima tre e poi quattro il Toro è diventato pericoloso ogni volta che scendeva verso la porta di Cragno, creando più occasioni da gol e più tiri verso la porta avversaria. Se si vogliono vincere le partite appare imprescindibile giocare con un attacco che sappia pungere e che non sia troppo lontano dall’area avversaria come invece succede spesso con il risultato di vedere Falque e il più sempre isolato Belotti a fare i centrocampisti. Se è vero che bisogna trovare l’equilibrio giusto è altrettanto appurato che ad oggi il Toro ha l’undicesimo attacco a pari merito con la Sampdoria e questo non è certo un dato positivo per cercare di occupare le posizioni di classifica che portano all’Europa.
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Torino-Genoa, è l’ora del tridente ‘FA-BE-ZA’ granata?
E non si può nemmeno sperare di risolvere le partite nell’ultima mezz’ora di gioco, con l’affanno di segnare negli ultimi minuti. Quelle cose bisogna lasciarle nei ricordi del Grande Torino e nel loro quarto d’ora granata. Solo gli ‘Invincibili’ potevano decidere quando vincere le partite. Ecco perché oltre al tipo di attacco da schierare questo Toro deve saper correre e essere incisivo e concentrato per tutti i 90 minuti, cosa che è avvenuta poche volte quest’anno. Per creare gioco occorre creare movimento e dare fantasia e la dimostrazione lo è stata a Cagliari quando sono entrati Zaza e Parigini dando un supporto importante alla voce attacco.
L’organico granata non ha infortuni, Baselli sta meglio cosi come Ola Aina che si candida per un posto, anche se forse Ansaldi proprio per rinforzare la linea di centrocampo potrebbe avere delle chance in più. Se giocherà il famoso tridente con Falque appena dietro le due punte la cerniera di centrocampo dovrà reggere per bene soprattutto in fase di non possesso palla, coprendo spazi e cercando di fare più filtro possibile davanti alla difesa. Meitè e Rincon dovranno sobbarcarsi una mole di lavoro non indifferente ma le qualità le hanno. Chiaro che Falque dovrà dare il suo contributo anche in mezzo al campo così come dovranno fare a turno Belotti e Zaza. In questo modo uno dei due attaccanti sarebbe sempre un punto di riferimento fisso verso l’area avversaria.
Contro il Genoa non si può più sbagliare, sono stati persi per strada troppi punti, al di là del Var e di altri errori arbitrali. Per andare in Europa ci vogliono prestazioni maiuscole ed è quello che i tifosi si aspettano da questo Toro. In difesa il trio Izzo, Nkoulou e Djidji il loro contributo lo danno sempre, anche se un po di concentrazione in più non guasterebbe viste alcune disattenzioni (Fiorentina e Parma) che ci sono costati gol praticamente regalati. L’arma granata se non dovesse sbloccarsi subito la partita può risultare il giovane Parigini, che oggi come oggi meriterebbe una maglia da titolare, e si può dire che è il 12 titolare; Mazzarri lo sta plasmando e facendo maturare nel modo giusto. Quindi poche incertezze sui giocatori granata per quanto riguarda il loro stato fisico, tutti stanno bene , adesso tocca al rientrante Mazzarri, con tanti auguri di buon rientro all’attività, fare le scelte tattiche per vedere vincere, convincendo, il Toro.
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