di Paolo Morelli
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Zanetti e Di Loreto: l’impegno paga
di Paolo Morelli
Paolo Zanetti e Marco Di Loreto figurano, da due anni, tra le riserve, o comunque mai tra le prime scelte. Arrivano, durante l’estate, volti nuovi che hanno il titolo di...
Paolo Zanetti e Marco Di Loreto figurano, da due anni, tra le riserve, o comunque mai tra le prime scelte. Arrivano, durante l’estate, volti nuovi che hanno il titolo di “titolari”. Un titolo che mantengono solo per le prime giornate. Poi capitano gli infortuni, le squalifiche e le prestazioni deludenti. Subentrano così Di Loreto e Zanetti, pronti a tappare – per quanto possibile – le falle della squadra.Oltre a questo, un’altra cosa li accomuna: il carattere. Due onesti lavoratori che, in questi anni al Toro, non hanno mai fiatato. Eppure, se avessero avuto da ridire su qualcosa, nessuno avrebbe potuto biasimarli. Parliamo di Zanetti, il cui ruolo è ufficialmente quello di centrale di centrocampo, con qualifica di interditore. In quella posizione l’abbiamo visto pochissimo volte. In compenso è stato schierato più volte come esterno, anche a sinistra (lui che non è mancino) e addirittura terzino. Beccarsi un cinque in pagella per aver giocato fuori ruolo non dovrebbe fare troppo piacere. Mai una parola. Di Loreto? Sottovalutato, più volte attaccato, messo quasi alla gogna per quell’incredibile autorete a Reggio Calabria a inizio campionato. Non sarà un campione, ma più volte ha rattoppato una difesa granata altrimenti sguarnita. Certo, ha dei limiti tecnici, ma in quanto ad impegno e abnegazione è inattaccabile. Messo in disparte e poi richiamato al momento del bisogno. Mai una parola anche lui.Domenica giocheranno entrambi dall’inizio a causa delle squalifiche di Pratali e Barone. Ma è probabile che, senza quelle due squalifiche, sarebbero scesi in campo comunque dal 1’. Soprattutto Di Loreto, viste le recenti prestazioni di Pratali. Poche parole e tanto lavoro, è anche questo lo spirito che vorremmo a contraddistinguere tutti i giocatori granata. Dalle riserve ai “titolari”.
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di Paolo Morelli
Paolo Zanetti e Marco Di Loreto figurano, da due anni, tra le riserve, o comunque mai tra le prime scelte. Arrivano, durante l’estate, volti nuovi che hanno il titolo di...
Paolo Zanetti e Marco Di Loreto figurano, da due anni, tra le riserve, o comunque mai tra le prime scelte. Arrivano, durante l’estate, volti nuovi che hanno il titolo di “titolari”. Un titolo che mantengono solo per le prime giornate. Poi capitano gli infortuni, le squalifiche e le prestazioni deludenti. Subentrano così Di Loreto e Zanetti, pronti a tappare – per quanto possibile – le falle della squadra.Oltre a questo, un’altra cosa li accomuna: il carattere. Due onesti lavoratori che, in questi anni al Toro, non hanno mai fiatato. Eppure, se avessero avuto da ridire su qualcosa, nessuno avrebbe potuto biasimarli. Parliamo di Zanetti, il cui ruolo è ufficialmente quello di centrale di centrocampo, con qualifica di interditore. In quella posizione l’abbiamo visto pochissimo volte. In compenso è stato schierato più volte come esterno, anche a sinistra (lui che non è mancino) e addirittura terzino. Beccarsi un cinque in pagella per aver giocato fuori ruolo non dovrebbe fare troppo piacere. Mai una parola. Di Loreto? Sottovalutato, più volte attaccato, messo quasi alla gogna per quell’incredibile autorete a Reggio Calabria a inizio campionato. Non sarà un campione, ma più volte ha rattoppato una difesa granata altrimenti sguarnita. Certo, ha dei limiti tecnici, ma in quanto ad impegno e abnegazione è inattaccabile. Messo in disparte e poi richiamato al momento del bisogno. Mai una parola anche lui.Domenica giocheranno entrambi dall’inizio a causa delle squalifiche di Pratali e Barone. Ma è probabile che, senza quelle due squalifiche, sarebbero scesi in campo comunque dal 1’. Soprattutto Di Loreto, viste le recenti prestazioni di Pratali. Poche parole e tanto lavoro, è anche questo lo spirito che vorremmo a contraddistinguere tutti i giocatori granata. Dalle riserve ai “titolari”.
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