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Lasciarci Le Penne

Il mercato del Toro: tela di Penelope eternamente disfatta

Il mercato del Toro: tela di Penelope eternamente disfatta - immagine 1
Torna "Lasciarci le penne" la rubrica di Marco P.L. Bernardi: "Perdere l'intera ossatura della squadra nei suoi uomini chiave, è un coup de théâtre ardito e astruso..."

Marco P.L. Bernardi

Quella della tela di Penelope è una storia vecchia come il mondo, che tutti conoscono a memoria fin dalle elementari.

La moglie di Ulisse era astuta quanto lui e aveva ideato lo stratagemma per rinviare la data entro la quale scegliere, tra molti pretendenti, il nuovo sposo, sempre convinta del ritorno del marito che nel frattempo vagava per tutto il Mediterraneo, passando di avventura in avventura e di donna in donna. Lei, integerrima a differenza del consorte, stava tessendo il telo funebre per Laerte, il suocero; appena terminata l'opera, avrebbe dovuto scegliere il nuovo marito e re di Itaca. Ma Penelope filava di giorno per disfare di notte, così da rimandare in perpetuo il giorno della decisione, e quei furbacchioni dei suoi spasimanti ci cascavano con tutte le scarpe. Il mercato del Toro sembra seguire la stessa modalità adottata dall'arguta itacese: viene disfatto quanto filato l'anno prima, per poi ripartire a tessere una nuova tela.

La differenza sta tutta nel fatto che, mentre la strategia di Penelope era chiara e il suo fine evidente, ovvero menare per il naso quei boccaloni dei Proci, l'assistere alla decimazione della rosa granata, che non se l'è cavata affatto male nell'anno appena trascorso, e il vederla privata scientemente dei suoi elementi migliori, costituisce un mistero insolubile. Certo non sono un fine stratega come Ulisse; tuttavia, come umile orditore di intrecci e colpi di scena finali, posso dire che dell'enigma Mercato del Torino FC non riesco proprio a venire a capo. Passi per la partenza di Belotti, che evidentemente voleva andarsene e lo aveva fatto ampiamente capire; ma perdere in un sol colpo anche Mandragora, Brekalo, Ansaldi, Pobega e Bremer (su Praet non ho perso ancora del tutto le speranze e mi illudo che le voci su Lukic rimangano, appunto, solo voci), ovvero l'intera ossatura della squadra nei suoi uomini chiave, è un coup de théâtre ardito e astruso, troppo complesso anche per giallisti molto più bravi di me.

Arriveranno sicuramente nomi nuovi, ma sarà comunque basata su un'overdose di azzardo questa nuova, ennesima, opera di tessitura che, almeno per il momento, non sembra presentare la minima trama. Chissà che cosa ne direbbe Omero del filare e disfare di questa eccentrica Penelope moderna...

E chissà chi sono, oggi, i Proci in paziente attesa.

Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.

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