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Barreto: “A Udine gli anni migliori, ma il tifo del Toro è fenomenale”

Intervista / Il doppio ex oggi gioca a Gozzano nel girone A di Serie C dopo 4 anni di pausa. “Sarà una partita aperta: entrambe devono vincere”

Andrea Calderoni

"Il sorriso è quello dei giorni belli, così come i piedi sono rimasti delicati e deliziosi. Il palcoscenico, però, non sono più le coppe o la Serie A, bensì il girone A di Serie C. Gioca a Gozzano, infatti, Paulo Vitor Barreto, spettatore particolarmente interessato del match di domenica alle 15 tra Udinese e Torino, essendo stato ex di entrambe le squadre. Il 34enne italo-brasiliano è alle prese con una distorsione alla caviglia, rimediata nel derby con il Novara, e si sta lentamente riprendendo, dopo anni tribolati lontani dai campi. L’ultima esperienza prima di Gozzano, infatti, era datata 2015 al Venezia. “A Udine ho vissuto gli anni migliori della mia carriera - racconta Barreto a Toro News-  giocando anche la Champions League nel 2005/2006 e sfidando il Barcellona, ma al Toro ho incontrato dei tifosi speciali, fenomenali, paragonabili solo a quelli del Bari”. Questi i primi ricordi che riaffiorano nella memoria di Barreto, 136 presenze in Serie A caratterizzate da 29 reti e 13 assist. Con il Torino i suoi ultimi anni nella massima serie, già tormentati dagli acciacchi. In totale all’ombra della Mole 33 apparizioni e 4 gol.

Buongiorno Barreto, domenica si disputerà una delle partite del suo cuore: Udinese-Torino. Cosa dobbiamo attenderci?

“Sarà una partita veramente tosta. Il Torino sta facendo meglio dell’Udinese, ma non è mai semplice giocare ad Udine. Penso che saranno 90 minuti combattuti, nei quali le due squadre si guarderanno in faccia, perché entrambe hanno bisogno di punti per raggiungere i loro obiettivi”.

A tal proposito, il Torino a suo giudizio può valere l’Europa?

“Non sarà semplice. Dovrà dare il 100% in ogni partita. Penso che, però, grazie alla propria organizzazione e ai propri tifosi il Torino potrà farcela”.

Per raggiungere l’obiettivo i granata avranno bisogno ancora di tanti gol da parte di Andrea Belotti. Cosa pensa dell’attuale capitano del Torino?

“Non può non piacere Belotti. È un giocatore che lotta tanto, non si tira mai indietro e poi riesce a segnare molti gol. Lo vedo veramente bene all’interno del contesto granata”.

E la coppia con Simone Zaza la convince?

“Si sono trovati e penso che lavorino bene insieme”.

Al Torino è tornato un suo ex compagno ai tempi granata: Simone Verdi. Che ragazzo ricorda?

“La sua qualità è sopra la media. Tecnicamente è fortissimo: sa calciare perfettamente con entrambi i piedi. Al tempo giocava poco e non poteva esprimere tutto il suo potenziale. Credo che la gavetta l’abbia aiutato”.

Lo vede maturato?

“Sì, aveva bisogno di un’opportunità nella quale poter giocare. A Bologna ha trovato il suo spazio e adesso non potrà che fare bene a Torino”.

https://www.toronews.net/interviste/udinese-torino-tosolini-telefriuli-granata-da-europa-ma-a-udine-sara-dura-vincere/

Come Verdi, anche Barreto ha fatto delle qualità tecniche il suo marchio di fabbrica. Cosa prova quando ripensa all’estate del 2005: dal Treviso all’Udinese, quindi alla Champions.

“Mi sono trovato da un momento all’altro a giocare i preliminari della Coppa dei Campioni. Lo ammetto, mi tremavano un po’ le gambe. È stata una bellissima esperienza”.

Non soltanto Udine, però. Poi, ci sono stati il Bari e il Torino con Gian Piero Ventura in panchina. È legato particolarmente al tecnico genovese?

“Non mi piace parlare delle singole persone, poi chiaramente con qualcuno si crea un feeling migliore rispetto ad altri. Faccio il calciatore e ringrazio ogni giorno tutte le società che mi hanno dato e mi danno l’opportunità di esprimermi nella mia professione”.

Oltre ai tifosi, che cosa si ricorda di quei mesi vissuti tra il 2013 e il 2015 a Torino?

“Sono stati un po’ condizionati dagli infortuni. Avrei voluto dare di più alla causa granata. Ho avuto poca continuità, ma qualche partita buona la giocai, ricordandomi soprattutto i trascorsi al Bari e cosa voleva Ventura. Ma più di tutto mi rimane impresso il ricordo del tifo granata: passionale e sanguigno. Sensazioni uniche, paragonabili solo a quelle del San Nicola di Bari”. 

E domenica, quindi, alla “Dacia Arena” che vinca il migliore tra Udinese e Torino.

“Sì, assolutamente. Però, l’unica squadra che spero veramente vinca domenica è un’altra, ovvero il Gozzano. Contro l’Olbia non possiamo sbagliare”.