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Esclusiva

Spezzani (Gazzetta di Modena): “Al Sassuolo brucia ancora la rimonta del Toro”

TURIN, ITALY - MARCH 17: Andrea Consigli of Sassuolo shakes hands with Simone Zaza of Torino F.C. after the Serie A match between Torino FC and US Sassuolo at Stadio Olimpico di Torino on March 17, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

In esclusiva le parole della giornalista che segue da vicino le vicissitudini del Sassuolo di Alessio Dionisi

Andrea Calderoni

Valentina Spezzani, collaboratrice della Gazzetta di Modena, segue da vicino le vicissitudini del Sassuolo di Alessio Dionisi. È lei in esclusiva a introdurre i lettori di Toro News alla sfida di venerdì del Mapei Stadium tra neroverdi e granata offrendoci qualche spunto sulla marcia di avvicinamento al match da parte della squadra emiliana.

Buongiorno Valentina, come arriva il Sassuolo alla gara di venerdì contro il Torino?

“La partita con la Roma ha lasciato da una parte il rammarico per il risultato, dall’altra segnali importanti perché il Sassuolo è andato a Roma con grande personalità e ha giocato si può dire alla pari con una delle formazioni che si è mostrata più in forma fino a ora. C’è quindi la convinzione di poter fare bene”.

Quanto il Sassuolo ha pensato a Marco Giampaolo durante l’estate?

“Credo che siano state fatte diverse valutazioni su tipi di allenatori differenti. In linea generale il Sassuolo ha sempre puntato su allenatori giovani che amano un calcio propositivo. Dionisi per la società era il candidato numero uno sin dall’inizio. Sicuramente avranno parlato anche con altri. Quanto ci sia stato di vero nella trattativa con Giampaolo non lo so. Però, è filtrato che Dionisi fosse il favorito fin da subito”.

Come si è calato Dionisi nella realtà neroverde?

“Molto bene. È arrivato a Sassuolo sapendo di prendere in mano una squadra che aveva già delle certezze e dei meccanismi di gioco rodati che avevano dato ottimi risultati l’anno scorso. Non ha preteso di stravolgere tutto dall’inizio. Ma sta mettendo piano piano del suo. Il suo gioco non è quello di De Zerbi, ma lo sta calando a piccoli passi. Si è posto in modo umile e intelligente. Il Sassuolo gioca un po’ più in verticale. Dionisi sta facendo rendere al meglio alcuni elementi e la fase difensiva funziona bene, anche con la Roma ha retto alla grande”.

Il Torino ha dato più di un grattacapo al Sassuolo sia all’andata che al ritorno nella scorsa stagione. Che scoglio rappresenta per i neroverdi?

“Credo che dopo la partita di Roma il Sassuolo voglia fare risultato qualunque sia l’avversario. In più al Sassuolo è rimasto l’amaro in bocca per l'ultima partita di Torino. La rimonta granata da 0-2 a 3-2 ha di fatto tolto la Conference League al Sassuolo. Gli emiliani sono arrivati a pari punti con la Roma e con i tre punti in più o anche con il semplice punto in più di Torino sarebbero andati loro in Europa. Con i se e con i ma, tuttavia, non si fa la storia. Però è chiaro che il match di ritorno dello scorso campionato ha compromesso i sogni europei della squadra di De Zerbi. Dunque, c’è una doppia voglia di rivalsa. Le motivazioni del Sassuolo saranno importanti”.

 TURIN, ITALY - MARCH 17: Simone Zaza of Torino F.C. scores his sides first goal while under pressure from Jeremy Toljan of Sassuolo during the Serie A match between Torino FC and US Sassuolo at Stadio Olimpico di Torino on March 17, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Un’ultima domanda su un ex Sassuolo come Eusebio Di Francesco, fresco di esonero all’Hellas. Come si spiega questa parabola discendente?

“Credo che esonerare un allenatore dopo tre partite e dopo avergli ceduto Zaccagni, il giocatore più importante della rosa, mette in luce le idee poco chiare all’interno della società. Se c’è un progetto, bisogna lasciar lavorare l’allenatore. Non mi sembra una soluzione l’esonero dopo 270’. Faccio un paragone con casa Sassuolo: De Zerbi il primo anno ha avuto i suoi alti e bassi, ma ha avuto tempo per costruire e alla fine ha costruito tanto. Di Francesco a Sassuolo aveva avuto tempo. In Italia non c’è la cultura del tempo a disposizione per costruire né con i giocatori né con gli allenatori. Tra l’altro, Di Francesco è un allenatore con idee calcistiche completamente diverse rispetto a quelle di Juric, quindi doveva avere più tempo per far vedere il suo valore. Umanamente mi dispiace tanto perché a Sassuolo Di Francesco ha lasciato tantissimo dal punto di vista umano e professionale”.

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