News

Cairo e Lotito, dalle battaglie legali all’unione per la riforma Primavera

Cairo e Lotito, dalle battaglie legali all’unione per la riforma Primavera

Il caso tamponi all'andata, la questione Asl al ritorno: i due presidenti hanno avuto diverse vicissitudini durante l'ultima stagione. Toro e Lazio ora però sono pronti a unirsi

Roberto Ugliono

Lazio e Torino sono pronti a scendere in campo. Questa sera sul manto erboso dell'Olimpico, ma anche nelle stanze della Federazione. Avversari? Questa volta no, Cairo e Lotito saranno alleati per provare a condurre in porto la riforma del campionato Primavera 1, che ha subito pochi giorni fa un brusco stop. Ma non è l'unica battaglia in cui sono scesi insieme in campo, visto che recentemente si sono opposti entrambi alla Superlega (tra i due quello più veemente è stato Cairo, che ha esternato pubblicamente le proprie posizioni).

LE FRIZIONI - I presidenti di Torino e Lazio sono stati acerrimi avversari sempre, dentro e fuori dal campo. Una rivalità che quest'anno si è acuita per i casi Covid, sfociati in battaglie legali, che hanno riguardato sia il match di andata che quello di ritorno tra granata e biancocelesti. Relativamente alla prima occasione c'è stato il famigerato caso tamponi relativo anche allo schieramento di Immobile; dopo il secondo grado di giudizio il presidente laziale è stato inibito per dodici mesi, in attesa del ricorso al Coni. Sul capitolo Lazio-Torino, invece, la querelle relativa alla mancata disputa della gara originariamente in programma per il 12 marzo è finita solo lo scorso 13 maggio con la pronuncia del Coni: tutti respinti i ricorsi del club biancoceleste.

PRIMAVERA 1 - Ma ultimamente Cairo e Lotito si stanno riscoprendo alleati, come si diceva, in tema di politica del calcio. Dai tribunali alla Federazione. A unirli è stato un mal comune, che però in questo caso non porta a un mezzo gaudio. In ballo, come noto, c'è la riforma del campionato Primavera, che vede al momento Torino e Lazio appaiate al terzultimo posto contendersi la retrocessione diretta o il playout. La Lega Serie A aveva in un primo momento promosso l'allargamento a 16 squadre, che avrebbe salvato d'ufficio Torino e Lazio riducendo a una il numero delle retrocessioni. Ma poi c'è stato il tira e molla di alcune società che ha fatto scendere in campo i due presidenti. D'altronde i 7 club che si sono tirati indietro all'ultimo non avevano dato alcun preavviso: Torino e Lazio, da settimane certe di una salvezza d'ufficio, si sono risvegliate di soprassalto. Per questo Cairo e Lotito hanno messo da parte le antiche frizioni e scenderanno in campo per trovare una soluzione che possa far felici tutti: al momento, è ancora tutto da definire. La questione è stata rinviata al Consiglio Federale dell'8 giugno: una soluzione, in un senso o nell'altro, dovrà arrivare entro la fine del mese.