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Lazio e Torino, due filosofie agli antipodi: possesso contro aggressione alta

Lazio e Torino, due filosofie agli antipodi: possesso contro aggressione alta - immagine 1

I temi tattici del match dell'Olimpico tra la Lazio di Maurizio Sarri e il Torino di Ivan Juric

Andrea Calderoni

Due filosofie a confronto all'Olimpico sabato sera alle 20.45. I temi tattici della sfida tra Lazio e Torino non possono non tenere in considerazione le profonde differenze che intercorrono tra Maurizio Sarri e Ivan Juric. Il loro modo di intendere il calcio e di far esprimere le loro squadre è alquanto diverso. Da una parte abbiamo il toscano che ama vedere la sua squadra con il pallone fra i piedi, dall'altra abbiamo il croato che fa dell'aggressione alta il suo marchio di fabbrica. Analizzando più nel dettaglio le peculiarità di Lazio e Torino, bisogna aggiungere che Juric è sempre alla ricerca dell’uomo, degli accoppiamenti e dei duelli, mentre Sarri ha un modo di giocare molto più strutturato, lavorando sul riconoscimento di tracce e di catene di gioco. Se il croato interpreta l'uomo, un po' come fa Gian Piero Gasperini, invece il toscano interpreta la traiettoria. Anche le modalità di difesa sono agli antipodi: Juric difende sul riferimento e proprio per questo Bremer nella stagione in corso si è consacrato a livello mondiale, mentre Sarri difende sul reparto.

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CARATTERISTICHE - Tutte queste considerazioni si possono tradurre nel seguente dato. La Lazio è la squadra che ha collezionato più sequenze su azione con almeno dieci passaggi in questo campionato (538), più del doppio rispetto al Torino (240 finora); i granata, però, sono quelli che hanno concesso meno sequenze di questo tipo agli avversari finora (solo 100). In altre parole, i biancocelesti sanno giostrare come pochi il pallone e amano costruire fin dalle fondamenta le proprie azioni mentre i piemontesi sono particolarmente efficaci nella pressione, tanto da concedere poche sequenze di passaggi alle squadre rivali. Ma non è tutto. Le filosofie di Sarri e Juric stanno dando risultati esaltanti a Lazio e Torino rispettivamente in fase offensiva e in fase difensiva. La Lazio è la squadra che ha la miglior differenza reti nel girone di ritorno di questo campionato: +12, grazie ai 25 gol fatti (secondo miglior attacco dietro al Sassuolo, 28) e ai 13 subiti. Dal canto proprio per il Torino è solo la seconda volta nell’era dei tre punti a vittoria che subisce 30 o meno gol nelle prime 31 partite di un campionato di Serie A (l’altra sono le 28 reti della stagione 2018/19).

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PRESSING - Un altro punto di forza della Lazio è il gioco aereo: sono arrivati ben 12 gol di testa. In Serie A solo l'Inter con 15 ha fatto meglio. Eppure i biancocelesti non eccellono per numero di cross effettuati; ciò sta a significare una sola cosa: la qualità dei palloni messi in mezzo all'area è alta. Tutti questi pregi, però, possono essere neutralizzati dal Torino se saprà giocare da Torino. Aggredire in avanti e nei punti giusti potrebbe mettere in difficoltà la Lazio nella costruzione dal basso. Nello stesso tempo, però, i granata dovranno essere ancor più lucidi del solito nei movimenti in avanti e nelle marcature preventive perché la Lazio con i suoi palleggiatori è più abile di altre formazioni a eludere un primo pressing offensivo.

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