Sirigu, pali blindati: il Toro riparte da un portiere di livello internazionale

"Io in questo Torino ci credo". Così come Salvatore Sirigu crede nel progetto del Toro, anche i granata non possono che riporre la propria fiducia nel portierone sardo. Dopo una stagione fantastica a livello personale, che gli ha permesso - tra l'altro - di riconquistare la Nazionale, ora Sirigu non si pone obiettivi e riparte da quanto di buono è stato fatto in questa pre-season. Salvatore crede nel progetto, altrimenti non avrebbe rinnovato per 4 anni e non avrebbe rispedito al mittente le proposte del Napoli ad inizio estate; e invece è andato dritto per la sua strada, ponendosi come uno dei baluardi - tecnico ma non solo - di questo gruppo e di questo nuovo corso mazzarriano.

IMPORTANZA - Dopo diversi anni in cui il Torino ha avuto più di qualche problema tra i pali, avere un portiere come Sirigu è una precondizione necessaria per puntare a qualcosa di importante. A cosa di preciso, non lo dice neanche lui; in ritiro infatti le sue parole sono state chiare "Noi stiamo gettando le basi perchè al Torino ci sia un futuro. È la cosa principale, il resto si vedrà”. L'incidenza sulla squadra si vede in partite come quella con il Liverpool: quando viene chiamato in causa, difficilmente fa mancare il suo contributo e le sue parate portano diversi punti alla causa.

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LEADER - E poi, tralasciando per un attimo l'aspetto tecnico, Sirigu è uno di quei leader che fanno sentire il proprio peso all'interno dello spogliatoio. Mai una parola fuori posto alla stampa e comportamenti da prima donna: il portiere di Nuoro è una guida per i più giovani grazie alla propria esperienza internazionale (145 presenze con il PSG, 18 con la Nazionale italiana) e al proprio carisma. Insomma in attesa degli ultimi giorni di mercato, il Torino contro la Roma partirà dalle sue certezze e la prima è sicuramente Salvatore Sirigu.