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Torino-Lazio, perché sì e perché no: precedenti positivi, ma questa Lazio è di un altro pianeta

Verso il match / Tre motivi per credere nel Toro, altrettanti per temere gli uomini di Inzaghi

Silvio Luciani

 ROME, ITALY - OCTOBER 30: Francesco Acerbi of SS Lazio competes for the ball with Andrea Belotti of Torino FC during the Serie A match between SS Lazio and Torino FC at Stadio Olimpico on October 30, 2019 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

"Tre motivi per credere nel Torino di Longo, altrettanti per temere la Lazio di Simone Inzaghi. Granata subito in campo dopo la cocente sconfitta di Cagliari: davanti a loro un'avversaria tutt'altro che comoda visto che la Lazio è in piena lotta per lo Scudetto. Come di consueto analizziamo i temi più importanti in vista della partita di stasera: tre aspetti che ci spingono a sperare in un risultato positivo del Torino, altrettanti che ci ricordano perché temere gli avversari del momento, in questo caso Immobile & Co.

"PERCHÉ SÌ - Da questo stop è uscita una Lazio non all'altezza della schiacciasassi pre-Covid. Inzaghi ha una rosa abbastanza ristretta e i biancocelesti hanno sofferto sia con l'Atalanta (che li ha rimontati dallo 0-2 al 3-2) che contro la Fiorentina. Nonostante la vittoria in rimonta, la Lazio ha dimostrato qualche piccolo segnale di cedimento, tanto che i viola avrebbero meritato di portare a casa qualche punto dall'Olimpico. La squadra di Inzaghi ha dimostrato di non essere imbattibile e il Toro può approfittarne.

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