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Torino, massima cautela per Djidji: salterà il doppio confronto col Soligorsk. Il punto

Nkoulou e Djidji durante l'allenamento a Bormio

Focus On / Per il difensore la visita specialistica è stata positiva ma si dovrà ancora attendere per rivederlo pienamente a disposizione di Mazzarri

Gianluca Sartori

Il 26 aprile scorso Koffi Djidji veniva operato: meniscectomia laterale selettiva, per risolvere definitivamente un problema che si portava dietro addirittura dai tempi in cui arrivò al Torino. Quel ginocchio destro gli causava dolori da mesi, un trauma probabilmente rimediato ai tempi del Nantes non è mai stato assorbito completamente. All'inizio della scorsa primavera l'acuirsi del dolore. Prima si tentò con una terapia conservativa, poi si è capito che era necessario rimuovere la parte di menisco danneggiata.

LA VISITA - Più di tre mesi dopo, Djidji non è ancora tornato pienamente a disposizione di Mazzarri. E salterà probabilmente anche il doppio confronto contro lo Shakhtyor Soligorsk (8-15 agosto). In molti si chiedono i motivi di questo recupero così lungo e complicato. Accompagnato dai dottori granata, il difensore si è recato a Roma dal chirurgo che lo ha operato, prof. Giuliano Cerulli. Per chi si opera di menisco, le visite specialistiche periodiche sono routine. L'esito è stato positivo, nel senso che non ci sono intoppi e si potrà procedere con il piano di recupero stabilito inizialmente. Ma Mazzarri dovrà ancora attendere per riaverlo.

COL SOLIGORSK - L'input dello staff medico è infatti quello di procedere con la massima cautela per evitare ricadute: una volta tornato a disposizione, Djidji non dovrà più avere problemi di alcun tipo per tornare a far vedere le doti che hanno convinto il presidente Cairo a riscattarlo per 3.5 milioni lo scorso giugno. Nel frattempo, considerando che anche Lyanco è out per un problema muscolare, contro i bielorussi giovedì dovrebbe giocare nuovamente Gleison Bremer.