Dopo un breve exploit a cavallo del cambio in panchina, M'Baye Niang è tornato presto nella lista dei flop di questa stagione. Al franco-senegalese viene contestata l'indolenza e un rendimento troppo basso per le aspettative e il costo dell'operazione che l'ha portato nel capoluogo piemontese. Proprio quando sembrava stesse per arrivare ad una condizione buona (tre gol in sette partite tra gennaio e febbraio), è arrivata una serie di problematiche fisiche (la frattura del naso, un'influenza, un acciacco muscolare) che lo ha fatto sparire dai radar. Anche con l'Atalanta, match in cui Mazzarri lo ha inserito negli ultimi dieci minuti come mossa della disperazione, non è riuscito a far pesare il proprio ingresso in campo. Per lui - ma anche per il Toro - è importante sfruttare al meglio queste quattro partite per riparare (in misura minima) ad una stagione sotto tono e anche per il discorso Mondiali.
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Niang, il futuro al Torino è da valutare: deve dimostrare di voler rimanere
L'attaccante granata deve seguire le orme di Ljajic: rovesciare il momento no sfruttando le occasioni a partita in corso per riprendersi il posto in Nazionale e nel Toro
INCOMPIUTO - Neanche in quest'annata Niang è riuscito a scrollarsi di dosso l'etichetta di incompiuto: è stata una stagione negativa con qualche breve lampo positivo che non ha fatto altro che confermare che le doti ci sono, acuendo così i rimpianti. L'esempio potrebbe trovarlo in casa: Adem Ljajic, una volta ai margini, è riuscito a sfruttare le occasioni concessegli a partita in corso per riprendersi un posto fisso nell'undici titolare. Non può dirsi lo stesso di Niang che sembra riscontrare problemi a livello più motivazionale e mentale che tecnico. E adesso proprio la sua conferma al Toro si può definire in dubbio: il riscatto dal Milan avverrà, al costo complessivo di circa quindici milioni, ma dove giocherà Niang nella prossima stagione è ancora tutto da decidere. Le ultime quattro giornate non serviranno a salvare la sua annata, ma almeno Niang potrà far capire sul campo se e quanto ci tiene a fare parte del Toro del futuro.
MONDIALI - Le motivazioni potrebbe trovarle nella conquista della convocazione per il Mondiale in Russia di questa estate. Il suo rendimento ha influenzato ovviamente anche la nazionale del Senegal. Nelle ultime due uscite nelle amichevoli internazionali, il numero 11 del Toro è rimasto in panchina senza mai giocare. Il suo posto non è al sicuro e il CT Cissé nel suo ruolo può contare su nomi come Keità Balde e Manè. Insomma ora Niang rischia anche di guardare il Mondiale da casa e dovrà fare di tutto in questo finale di stagione per scongiurare questo rischio: sia il Toro che il Senegal hanno bisogno di un suo moto d'orgoglio.
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