IL TEMA

Toro, compiti doppi per i braccetti di Juric: in fase offensiva diventano esterni

PARMA, ITALY - JANUARY 03: Armando Izzo of Torino (R) celebrates after scoring their sides second goal with Jacopo Segre of Torino (L) during the Serie A match between Parma Calcio and Torino FC at Stadio Ennio Tardini on January 03, 2021 in Parma, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Molto convincente Buongiorno, che sembra poter essere un punto fermo della rosa

Alberto Giulini

Difesa a tre non è sempre sinonimo di squadra arroccata in difesa, anzi: Ivan Juric, negli ultimi anni, ha saputo darne prova. Anche a Torino, dopo due anni decisamente convincenti con il Verona, sta cercando di riproporre un calcio estremamente aggressivo e verticale.

 Ivan Juric con i tifosi granata al termine di un allenamento a Santa Cristina

I COMPITI - Un ruolo chiave è svolto dai braccetti della difesa a tre, giocatori che devono essere molto bravi nelle due fasi. Non basta saper difendere, per il tecnico di Spalato i centrali sono fondamentali anche in fase di costruzione del gioco. Quando l'azione parte dal basso, capita spesso che siano i centrocampisti ad abbassarsi ai fianchi del centrale, con i due braccetti che si sganciano ed avanzano. Con la palla che arriva invece agli esterni, la richiesta di Juric è chiara: il centrale che gioca su quel versante deve sovrapporsi, diventando quasi un'ala aggiunta. Una soluzione che permette di attaccare l'area avversaria con un gran numero di uomini.

LE SCELTE - Compiti non così comuni per quelli che - almeno sulla carta - sarebbero difensori centrali. Ieri la scelta del tecnico è ricaduta su Izzo e Buongiorno, schierati dal 1' al fianco di Bremer: l'avversario era nettamente inferiore, ma l'interpretazione del ruolo è stata positiva. Così come non hanno sfigurato nemmeno Djidji (andato anche a segno) e Celesia nel secondo tempo. Ed anche le scelte del tecnico hanno lanciato un messaggio: sulla sinistra è molto importante avere un giocatore mancino, altrimenti uscite palla al piede e sovrapposizioni si complicano. Ma in tal senso il ritiro sta consegnando a Juric un Buongiorno sempre più punto fermo.