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Toro, positivo il summit Cairo-Vagnati-Juric: c’è sintonia, il punto

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Intesa totale sul fatto che a questo Toro serve un mix di giovani e giocatori esperti e che uno tra Pobega e Mandragora va tenuto

Luca Bonello

Il summit tra Juric, Vagnati e Cairo, svoltosi a Milano nella giornata di ieri - lunedì 23 maggio -, è stato il primo passo verso la nascita del Torino 2022/2023. Un incontro importante, utile a poggiare le basi in vista della nuova stagione e a definire ambizioni e strategie di mercato. Al termine di una chiacchierata di circa tre ore, tutte le parti in causa sono uscite soddisfatte e tra di esse c'è un buon clima, oltre alla sintonia sull'idea per cui c'è la necessità di provare a migliorare la squadra, tenendo comunque d'occhio il bilancio, come ricordato dal presidente Cairo. Non a caso il tecnico, uscendo dagli uffici del patron granata, è sembrato sereno, affermando "Tutto bene" a chi gli chiedeva lumi sulla situazione.

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SINTONIA - Sono stati diversi gli argomenti di discussione. Tra questi è emersa l'intesa totale sul fatto che a questo Toro serve un mix di giocatori esperti e di giovani, oltre alla necessità di cedere un giocatore con il quale si può monetizzare molto, ovvero Gleison Bremer. Ovviamente molte delle strategie dipendono dalla scelta di Andrea Belotti, per il quale permane tuttora incertezza, ma Juric, Cairo e Vagnati sono convinti di aver fatto un'offerta congrua e di aver fatto il possibile per trattenere il giocatore. Secondo Juric, il centrocampo granata ha bisogno di tenere almeno uno tra Pobega e Mandragora. Più facile che resti il secondo, a stretto giro di posta ci sarà un incontro con la Juventus per definirne il futuro. C'è comunque molto lavoro da fare: anche la situazione di Praet è in bilico perchè i granata stanno provando a rinegoziare i termini della trattativa con il Leicester, non avendo intenzione di pagare i 15 milioni del riscatto, ma fin qui si registra una certa freddezza su sponda inglese e anche il giocatore belga non è refrattario all'idea di guardarsi intorno. Insomma, c'è il rischio di dover prendere due, se non tre trequartisti considerando che Brekalo non ha sposato la causa per il futuro.

JURIC, ORA LE VACANZE - C'è moltissimo lavoro da fare, ma Juric ne era consapevole da tempo e insieme a Vagnati ha da tempo iniziato a scambiarsi idee sul lavoro da fare, trovando buona sponda da parte del direttore tecnico. Questo attenua la preoccupazione del tecnico. I problemi di bilancio sono certamente un limite per il mercato del Torino, Juric lo sa e per questo manterrà un ruolo attivo nella scelta dei giocatori, che devono essere profili ritenuti idonei all'obiettivo comune di alzare la qualità complessiva della squadra. La società si fida di Juric ed è pronta a dargli carta bianca più di quanto fatto la scorsa estate, con lui ha intenzione di aprire un ciclo e possiede la forte volontà di accontentarlo. Per Juric ora è il momento delle vacanze: il tecnico si è già diretto a Spalato, ma ha già specificato di avere intenzione di seguire il mercato anche da remoto. Lui e Vagnati rimarranno a stretto contatto.

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