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Torino, contro la Fiorentina serve ritrovare serenità. Ed in attacco bisogna osare…

Lavagna Tattica / Parola a Lello Vernacchia: "L’unica è portare a casa la vittoria. A prescindere dal gioco"

Lello Vernacchia

Domani alle 15 arriva la Fiorentina di Montella a far visita al Torino di Mazzarri allo Stadio Olimpico Grande Torino. Entrambe le squadre non stanno vivendo un buon momento, e ciò si ripercuote sui rispettivi allenatori: andiamo ad analizzare la gara con la consueta lavagna tattica.

PANCHINE CALDE - In Torino e Fiorentina c’è un po’ di maretta a livello di panchine e possiamo dire che la vittoria contro il Genoa è stato un sospiro di sollievo per Mazzarri; con questa situazione quella di domani diventa una partita soprattutto per i due allnatori. Prima della gara contro il Genoa dissi che non vedevo feeling tra giocatori ed allenatore. C’è scontento. Il bandolo della matassa sta nel fatto che quando Mazzarri aveva tutti disponibili non ha mai osato un 3-4-3: dopo la vittoria contro l'Atalanta per 3-2 il Toro è sparito, non ha fatto i risultati che avrebbe potuto fare, e dopo la sconfitta contro il Lecce è rotolato indietro. Non c’è la difesa dello scorso anno, ed anche Sirigu ha fatto qualche errore in più. C'è del nervosismo ed i risultati e le prestazioni non sono da Toro. A questo punto della stagione ci dovrebbe essere un'ossatura di 12 o 13 giocatori che girano, e vedo che Mazzarri non è contento; questa sua scontentezza la trasmette ai giocatori: se quando scendi in campo non sei tranquillo l’avversario approfitta.

L'AVVERSARIO - La Fiorentina è scomoda perché deve fare il risultato e recupera Chiesa (la cui situazione è fonte di problemi per Montella). Chiesa dal canto suo sarà a mezzo servizio, e starà attento a non prendere colpi. In più la vittoria di Coppa Italia contro il Cittadella, per quel che può valere, ha dato tranquillità: diventa quindi una partita importante per il Torino in primis e per Mazzarri in secondo luogo, con aspettative da parte di tutti riguardo al gioco. Per cui vada come vada, deciderà poi la società. Il Toro potrebbe farcela, ma è in una situazione che si trascina da 8 partite e bisogna quindi fare attenzione.

DOVE SI VINCE - La Fiorentina giocherà fuori casa una partita di rimessa aspettando il Toro, per cui gli occhi saranno puntati sulle ripartenze. Manca Ribery, e se Montella recupera Chiesa potrebbe giocare insieme ad una punta, utilizzando probabilmente un 4-4-2. L'unico vantaggio su cui può contare il Torino è un’arma però a doppio taglio: giocare in casa, con il pubblico che ti sostiene, può essere al contempo un vantaggio come un boomerang, se le cose non vanno come devono. Perché i tifosi, che per essere allo stadio hanno pagato, hanno diritto di esprimere disappunto se si gioca male. Quella di domani sarà una partita da dentro o fuori: se si pareggia è più contenta la Fiorentina, se si perde la situazione è grave. L’unica strada è portare a casa la vittoria. A prescindere dal gioco.

MODULI - Un allenatore deve levare dal suo DNA la predisposizione al singolo modulo, se hai la possibilità di impostare la squadra diversamente devi farlo. Invece del solito 3-5-2, meglio un 3-4-1-2. La cosa che per me Mazzarri non è riuscito a fare è, pur avendoli, far giocare insieme i 3 attaccanti. Il tecnico dovrebbe dare la possibilità ai giocatori di giocare, il quid è questo: far giocare i 3 davanti e farli vedere soprattutto per valorizzare i 25 milioni spesi per Verdi, che ha sempre giocato esterno sinistro nel 4-3-3 e nel Toro, che di rado usa gli esterni, viene schierato in posizioni non idonee. In avanti giocherà Berenguer perché si sta impegnando molto, ma non è possibile che, viste le assenze, non si usino Verdi e Zaza in un modulo diverso. In generale la partita è alla portata del Toro, come lo era quella di Genova, ed una vittoria porterebbe serenità per lavorare in futuro: la Fiorentina non si può sottovalutare.