mondo granata

Asta: “La mia terza vita al Toro: notti insonni per condurre la barca in porto”

Gianluca Sartori

 Antonino Asta ha allenato la Primavera del Torino dal 2009 al 2012

"Il presidente Cairo si è preso diverse responsabilità durante la presentazione di Giampaolo.

"“Ho apprezzato le sue parole, ha detto cose giuste, ma io penso che in annate così sbagliate la colpa non possa essere di una sola persona. Non è stata solo responsabilità di Cairo, o colpa di Bava o di Mazzarri, o colpa di Nkoulou per quel caso ad inizio anno. Ci sono state una serie di dinamiche negative che si sono intrecciate e il mix poteva essere letale”.

"Come avete fatto a invertire la rotta dopo il lockdown?

"“Ai giocatori abbiamo parlato chiaro. Dicendo loro che purtroppo la situazione imponeva di cambiare obiettivi e atteggiamento. Che era il momento di giocare da provinciale, lottando pallone su pallone senza dare niente per scontato, dimenticandosi il fatto di avere in rosa giocatori della Nazionale. Che l'unico obiettivo di tutti doveva essere condurre la barca in porto, un mantra da noi ripetuto all'infinito”.

"C’è stato qualche giocatore con cui ha legato in modo particolare?

"“Il rapporto coi giocatori è stato il centro del mio lavoro. Ho cercato di tenere viva l’unità di intenti, di parlare per risolvere i problemi, di spiegare a chi veniva escluso le scelte tecniche che venivano fatte, di rincuorare chi aveva offerto prestazioni negative. Moreno mi ha dato carta bianca nel dialogo con i giocatori e gliene sono grato. Devo dire che, sebbene dall’esterno ho sentito qualcuno dire che i giocatori se ne fregavano, in realtà ho trovato un gruppo disponibile al cento per cento. Tornando alla domanda, un giocatore che mi ha inorgoglito in particolare c’è stato ed è Meité”.

"Perché?

"“Quando siamo arrivati non stava bene atleticamente e aveva la fiducia sotto i tacchi, non gli riusciva niente ed era arrabbiato con sé stesso. Il lockdown gli ha permesso di resettare la testa. Gli ho parlato molto, Moreno gli ha dato grande fiducia e lui ha dimostrato di meritarla con un gran finale di campionato. In mezzo al campo ci ha veramente tolto un sacco di problemi”.

"I maligni dicono che lo abbiano favorito i ritmi bassi del post-lockdown.

"“Se uno è bravo, è bravo sempre. E Meité secondo me è un gran giocatore, il Toro deve tenerselo stretto. Un altro giocatore da applaudire è Nkoulou per come si è rimesso in discussione con umiltà dopo i fatti di inizio stagione, che lo avevano devastato mentalmente”.

"E Belotti?

"“Belotti è un capitano e una guida. Siamo contenti di aver trovato il modo di farlo rendere al meglio. Lui preferisce partire largo da sinistra per cercare spazi per scatenarsi e rientrare con il destro. Scegliere di farlo giocare defilato con Zaza prima punta ci ha procurato qualche critica ma è stata una mossa azzeccata: ha fatto gol per sette partite di fila. Simone ha dato anche lui un ottimo contributo nel post-lockdown”.

"Che cosa pensa del Toro di oggi?

"“La società sta cercando di accontentare le richieste dell’allenatore e questo è fondamentale. Mancano ancora dei giocatori, ma si nota lo sforzo del club in tal senso. E comunque la base c’è ed è buona. I valori di diversi giocatori sono importanti, anche se lo scorso anno non sono venuti sempre fuori. Penso a Verdi, che può dare molto. Anche da trequartista. Spero che venga costruita una rosa con il giusto numero di alternative: noi abbiamo provato sulla nostra pelle cosa vuol dire avere un numero insufficiente di giocatori. E spero che la società possa contare su persone che lavorano senza personalismi e secondi fini, come abbiamo fatto noi”.

"E nel suo futuro cosa c’è?

"“Per ora mi aggiorno, studio, cerco di girare campi e stadi per vedere allenamenti e partite. I periodi in cui si sta fermi vanno sfruttati per migliorarsi. Poi si aspettano opportunità. Non escludo l’ipotesi di seguire ancora Longo come collaboratore se me lo chiedesse per la sua prossima avventura: credo che sia nata una bella intesa”.

"E se ci fosse l’occasione di una quarta vita al Torino?

"“Direi di sì non solo ad una quarta vita, ma anche alla quinta e alla sesta. Ho vissuto questi mesi emozionandomi come un ultrà. Per il Toro risponderei presente in qualsiasi situazione”.

Potresti esserti perso