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Toro, pochi cambi e tardivi: Giampaolo non ritiene affidabile chi ha in panchina?

L'approfondimento / L'unica eccezione la gara vinta con il Genoa. Le assenze non sono mancate, ma la squadra non è mai stata in emergenza...

Alberto Giulini

Cambi a gara in corso? Pochi, spesso anche tardivi. Dietro al problema delle rimonte subite, oltre ad un'importante componente psicologica, c'è anche una squadra che con il passare dei minuti esaurisce la benzina e troppo spesso non può contare su risorse fresche dalla panchina. Una situazione che si è presentata sabato sera nel derby, ma non si è trattato di un caso isolato. Procediamo con ordine. Minuto 75, Toro in vantaggio ma che già fatica ad uscire da parecchio dalla sua metà campo: Giampaolo decide di inserire Lukic per Zaza. Quindi, al 90' e con la Juve in vantaggio, tocca a Bonazzoli e Segre per Linetty ed Ansaldi. Mosse che, di fatto, si sono rivelate tardive e pressoché inutili.

 TURIN, ITALY - DECEMBER 05: Matthijs De Ligt and Leonardo Bonucci of Juventus celebrate their sides victory after the Serie A match between Juventus and Torino FC at Allianz Stadium on December 05, 2020 in Turin, Italy. Football Stadiums around Italy remain empty due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in fixtures being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

NEL DERBY - Nel caso del derby, non mancano comunque alcune attenuanti per il tecnico. Detto che la difesa generalmente non si tocca a gara in corso, gli unici cambi veri e propri dal centrocampo in su erano Segre, Edera e Bonazzoli. Vojvoda, Lukic e Gojak rientravano infatti da inattività dovuta a Covid e l'altra opportunità era il Primavera Vianni. Che Giampaolo non ritenga Edera funzionale al suo gioco è ormai cosa nota, ma evidentemente il giudizio va in parte esteso anche a Segre e soprattutto Bonazzoli: nei loro confronti sono arrivate belle parole, ma per non inserirli in un momento in cui servivano cambi probabilmente il tecnico non li ha ritenuti affidabili. Due pedine come Verdi e Murru - oltre al lungodegente Baselli - avrebbero sicuramente fatto comodo per portare freschezza, ma la questione dei giocatori a disposizione andrà sicuramente approfondita da parte di tecnico e società.

IN CAMPIONATO - Il problema dei cambi si è infatti posto fin dalla prima giornata di campionato. A Firenze la prima sostituzione arrivò al 69' e così via anche nelle gare successive: 64' con l'Atalanta, 79' con il Cagliari, 62' con il Sassuolo, 70' con la Lazio, 65' con il Crotone, 85' con l'Inter (Verdi uscì nel primo tempo ma per infortunio), 71' con la Sampdoria e infine 75' nel derby. L'unica eccezione è rappresentata dalla gara contro il Genoa, quando Giampaolo ricorse ad un triplo cambio al 53'. E forse non è un caso che proprio quella sia stata l'unica gara vinta e dominata fino all'inizio dei minuti di recupero. È comunque giusto ribadire che il tecnico ha dovuto fare i conti con assenze importanti, tra Covid e altri problemi fisici, ma gli indisponibili non sono mai stati un numero tale da parlare di emergenza. A questo punto è lecito chiedersi se Giampaolo non ritenga inadeguati alla causa o non ancora pronti certi giocatori di cui dispone. Perché senza fare ricorso alla panchina, è difficile non ipotizzare un fisiologico calo nei secondi tempi.

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