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Dal caso di maggio al focolaio attuale: come e quanto il Covid ha ostacolato il Toro

L'approfondimento / Dalle amichevoli estive annullate al passaggio forzato al 3-5-2: il coronavirus ha già influito e non poco sulla stagione granata. Ed ora si attendono notizie sui tamponi di ieri sera

Alberto Giulini

Lo spettro del Covid torna ad aleggiare minaccioso sul Filadelfia, con una portata che si preannuncia di gran lunga superiore al recente passato. I tre casi di positività accertati a ridosso della sfida con il Cagliari (due alla vigilia ed uno il giorno successivo) non hanno infatti rappresentato un episodio isolato ma si stanno rivelando il punto di partenza di un vero e proprio focolaio. In mattinata sono attesi i risultati di un ulteriore giro di tamponi, ma già le indiscrezioni di ieri riferivano di almeno sei giocatori positivi.

IL PRIMO CASO - Una situazione inedita per il Toro, che prima di questo focolaio aveva dovuto fare i conti complessivamente con quattordici casi di positività all'interno del gruppo squadra tra maggio e novembre. Quasi nessun problema per la conclusione dello scorso campionato, che andò in archivio con un solo contagiato. Il 6 maggio i granata comunicarono infatti la positività  di un giocatore, che dovette saltare la prima fase di allenamenti individuali ed i primissimi lavori in gruppo. Ma si trattò di un caso isolato ed il campionato si concluse senza spiacevoli sorprese. Va comunque sottolineato come il contesto fosse completamente diverso rispetto ad oggi: si tornò infatti a giocare dopo mesi di chiusure totali, con i contagi in costante calo nel Paese e la stagione estiva che contribuì a limitare la diffusione del virus.

 Cagliari-Torino, foto di: Alessandro Sanna

AVVIO STAGIONE - Per trovare nuovi giocatori contagiati bisogna quindi passare alla preparazione estiva in vista della stagione in corso. Il 20 agosto il Toro comunicò la positività di due giocatori, senza ripercussioni sul resto del gruppo squadra. Quindi il 9 settembre fu il turno di un membro dello staff, che rappresentò un caso isolato ma costrinse all'annullamento delle amichevoli in programma. Una brutta beffa per Giampaolo, che dovette fare a meno di test importanti ad una settimana dall'avvio del campionato. Il 22 settembre toccò invece a Djidji, all'epoca in uscita dal club. Una positività che anche in questo caso non ebbe conseguenze per i compagni, ma portò qualche grattacapo in più al centrale che proprio in quei giorni stava per trasferirsi a Crotone.

 TURIN, ITALY - JANUARY 06: Marco Giampaolo, Head Coach of Torino F.C. reacts during the Serie A match between Torino FC and Hellas Verona FC at Stadio Olimpico di Torino on January 06, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

I CASI ISOLATI - Qualche problema in più arrivò ad ottobre, quando Giampaolo perse Zaza e Millico rispettivamente alla vigilia e la mattina stessa della gara contro il Cagliari. In questo caso il contagio si allargò ad un totale di quattro persone, coinvolgendo anche due membri dello staff tecnico. Il 30 ottobre fu quindi il turno del presidente Cairo, elemento comunque estraneo al gruppo squadra, e in quello stesso periodo altri dirigenti della società granata si sono infettati, prima della positività di Giampaolo del 13 novembre. Una settimana più tardi al tecnico si aggiunsero Vojvoda, Ujkani, Gojak ed un altro giocatore, contagiati con le rispettive nazionali e fermati al rientro a Torino. Anche in questo caso non ci furono però conseguenze sul gruppo squadra, se non sul piano tecnico-tattico. Giampaolo e il suo vice Conti si videro costretti a ridisegnare il Toro, abbandonando il 4-3-1-2 ed alcuni giocatori in crescita per passare al 3-5-2.

 Cagliari-Torino, foto di: Alessandro Sanna

IL FOCOLAIO - Tanti casi isolati, dunque, che non hanno nulla a che vedere con la situazione attuale. Alla base di quello che si sta rivelando un vero e proprio focolaio c'è l'annuncio del 18 febbraio: alla vigilia della trasferta di Cagliari, il Toro annuncia la positività di due giocatori. In Sardegna i granata rinunciano preventivamente anche a Linetty, con un tampone non positivo ma dall'esito dubbio. Ma seguendo il protocollo Figc, nonostante i contagi avvenuti a ridosso dell'incontro, la gara della Sardegna Arena si disputa regolarmente. Domenica arriva la notizia di un terzo contagio, quindi nella giornata di ieri la notizia di un vero e proprio focolaio con l'inevitabile sospensione dell'attività. Un problema non da poco per i granata, che ora rischiano di dover fare i conti con numerosi assenti per un tempo difficile da prevedere con certezza. Le prossime ore saranno decisive per fare chiarezza sulla situazione e sull'espansione del contagio, mentre appare sempre più probabile il rinvio quantomeno della gara di venerdì sera contro il Sassuolo.