"Premesse: il Torino ha condotto una bella stagione, lo dicono i 63 punti, che normalmente portano in Europa. Se qualche punto è mancato per arrivare al sesto posto (quattro, per la precisione, contando gli scontri diretti a sfavore con la Roma), il Torino poi si può appellare agli errori arbitrali: che ci sono stati e sono stati tanti, specie nel girone di andata (qui l'approfondimento con la classifica dei torti arbitrali).
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Torino, da Bologna al Cagliari passando per il Sassuolo: quelle occasioni perse…
Il tema / I punti persi dal Torino per colpe proprie devono far riflettere: la squadra ha ancora margini di miglioramento
"BOLOGNA E SASSUOLO - Tuttavia ci sono state anche occasioni sciupate. Quelle classiche partite a cui ripensi quando arrivi a fine stagione, mordendoti le mani. Non ci riferiamo tanto alle partite completamente sbagliate, incidenti che nell'arco di una stagione possono accadere: le partite casalinghe con Parma e Bologna, la trasferta di Empoli. Ma sopratutto alle partite in cui il Torino c'era, quelle in cui ha fatto comunque la sua partita, senza però trovare una vittoria che poteva essere alla portata. Tra le occasioni perse per definizione, ci sono quelle con il Bologna e il Sassuolo all'andata: farsi recuperare due gol dalla squadra rossoblù, che non era quella arrembante di Mihajlovic ma quella spaurita di Inzaghi, non ha deposto a favore della squadra di Mazzarri, così come subire il gol del pari al "Mapei" di Reggio Emilia prendendo gol di testa da Brignola, non esattamente un marcantonio. Una beffa accresciuta dal gol annullato a Falque dal Var subito dopo.
"CAGLIARI E PARMA - Nell'elenco dei punti persi per colpe proprie vanno anche quelli lasciati per strada nel girone di ritorno contro Cagliari in casa: un po' per sfortuna, vedi la posizione regolare per questione di centimetri di Pavoletti, un po' per demeriti propri, vedi l'espulsione di Zaza, un po' per errori dell'arbitro Irrati (non dato un rigore netto su Izzo). Anche la trasferta del "Tardini" di Parma grida vendetta: contro una squadra decimata dall'assenza dei suoi tre giocatori più forti (Bruno Alves, Gervinho e Inglese), i granata non sono riusciti a cogliere i tre punti in una partita che era assolutamente da vincere.
"Detto ciò, un campionato di 38 partite è fatto molto spesso anche di rimpianti, che nel caso di Torino perdono consistenza se si pensa ai punti fatti negli scontri diretti contro le concorrenti (tutti a favore tranne quelli contro la Roma). E il fatto che si potesse fare qualcosa in più per certi versi può rendere Mazzarri ottimista per il futuro: il suo è un Toro che ha ancora margini di miglioramento.
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