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Decameron granata – L’idolo d’infanzia: “Puliciclone, l’emblema del tremendismo granata”

Paolo Pulici al Filadelfia con la sciarpa del Torino Calcio

L’iniziativa / La diciannovesima puntata della nostra raccolta di novelle tra i lettori

Marco De Rito

"Cosa narra il Decameron? Narra di un gruppo di giovani che per dieci giorni si trattengono fuori da Firenze per sfuggire alla peste nera che in quel periodo imperversava nella città, e che a turno si raccontano delle novelle di varie tematiche. Sull’idea di Giovanni Boccaccio vorremmo strutturare qualcosa di simile insieme a voi. Il Decreto #iorestoacasa ci costringerà giustamente a rimanere nelle nostre abitazioni fino al 3 aprile. E allora perché non sforzarci con la memoria e provare a ricostruire alcuni nostri frammenti di vita rigorosamente granata. Momenti che giacciono nella nostra testa, ma potrebbero tenere compagnia e regalare emozioni ad altri “colleghi di fede”. Come Toro News, vorremmo creare un casolare virtuale granata, sull’esempio di Boccaccio, così come le storie che vorremmo che voi condivideste con noi e con tutti gli altri “fratelli” del Torino. Un modo per tenerci impegnati e per liberarci per qualche momento dei cattivi pensieri. Continuiamo dunque con la diciannovesima giornata di novelle.

"MANDA LA TUA NOVELLA GRANATA A redazione@toronews. net

https://www.toronews.net/mondo-granata/decameron-granata-raccontateci-il-vostro-idolo-dellinfanzia/

Nella stagione 1975/1976 ho avuto la fortuna di fare il mio primo abbonamento al Torino. Avevo appena 12 anni e ho potuto gustarmi allo stadio il settimo (o ottavo? Vediamo se ci riassegnano quello degli anni Venti) ed ultimo scudetto del Torino. In quella eccezionale squadra giocava in attacco un certo Paolino Pulici, detto "Puliciclone". Mi innamorai calcisticamente di lui, perché incarnava perfettamente il tremendismo granata. Io bambino amante del pallone rimasi folgorato dal suo modo di stare in campo e di non mollare mai. Resta ancora oggi a distanza di decenni il mio idolo. L'ho apprezzato molto anche come persona, oltre che come giocatore. Purtroppo, vedendo giocare il Torino d'oggi non mi resta che tornare indietro con la memoria alle gesta di Pulici e compagni. Mi spiace per lo sfogo, ma questa stagione mi ha deluso tanto, troppo.

Roberto Cartabbia

Ricordo il triste giorno del funerale di Giorgio Ferrini... pioveva a dirotto ed il mondo passo' a salutarlo...vidi Rocco Trapattoni, Schenellinger venne dalla Germania in auto. Altri, tanti, troppi passarono dal Filadelfia per fare l’ultimo saluto al capitano. Ricordo anche che Pecci aveva 20 anni e un piede ingessato. Ma il mondo granata non ha dimenticato Ferrini, lo piange ancora. Lo ricorderò sempre, lui in campo era un gladiatore.

Lettere scritta dal profilo Instagram "loli.wood"

"26 Marzo 1972. Primo derby con la buonanima di mio padre. Abbiamo vinto 2-1 in rimonta. Al gol di Agroppi il vicino di seggiolino mi strappò da mio padre e mi baciò come, credo, mai aveva baciato sua moglie. Un ricordo incredibile

Lettera scritta dal profilo Instagram "Corradomarialandi", il tema è il derby indimenticabile che ha tenuto banco negli scorsi appuntamenti del Decameron

"Continuate a mandarci le vostre novelle sulla mail redazionale (redazione@toronews.net). Non dimenticate di firmare l’email e soprattutto continuate a farci sognare e svagare in questo momento complicato per l’intero paese